|
|||
Dalla Germania a Rocca d’Evandro in bicicletta Per ritrovare il luogo dove morì suo zio nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Volker come Michael.
Il viaggio si è svolto non senza inconvenienti. A Brescia ha dovuto fare i conti con la rottura di un cerchio. La fortuna, però, aiuta gli audaci in quanto ad appena 50 metri era posizionata una fabbrica di biciclette. Altre mete sono state Verona, Firenze, Assisi e Roma prima di giungere a Pomezia, dove ha potuto rendere omaggio alla tomba dello zio che riposa nel cimitero militare tedesco. Ecco allora spiegato la motivazione del sogno di percorrere in bici il Bel Paese! Il 16 Settembre, arrivato a Rocca d’Evandro poco prima del tramonto, ha trovato cordiale accoglienza dal signor Antonio Vitale, gestore e proprietario del “Patrick’s Bar”. Antonio, disponibile e solidale, ha messo a disposizione del simpatico nuovo arrivato un angolo del suo giardino per consentirgli di sistemare la bicicletta e dormire nel sacco a pelo. Agli avventori del bar che, incuriositi, gli hanno posto diverse domande, Volker ha detto di essere diretto a Palermo e di essersi fermato a Rocca d’Evandro perché era suo desiderio vedere il luogo dove nel 1943, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, era morto suo zio Hermann Matz.
E’ emerso che Volker Matz era già stato in Italia nel 2007 come turista e anche in quell’occasione aveva cercato invano di ritrovare il posto in cui aveva combattuto e perso la vita suo zio. A Cassino (città martire posta ai confini di Rocca d’Evandro) le persone a cui si era rivolto non erano state in grado di dargli indicazioni sull’ubicazione di Monte La Defensa. Il ritorno in Germania era stato triste perché le ricerche non avevano prodotto alcun risultato! Dopo qualche mese Volker cominciò a ricercare Monte La Defensa su internet ed il toponimo venne fuori su un sito americano che parlava della prima battaglia avvenuta in Italia, proprio sulla tristemente famosa montagna (ove è stato girato anche di recente un film-documentario) che aveva visto impegnato la First Special Service Force (Commando formato da Canadesi e Statunitensi) contro le forze tedesche. Dalla ricerca su Google emerse altresì il sito roccadevandro.net che gli consentì di avere precise e fornite indicazioni sul Comune di Rocca d’Evandro, paese posto all’estremo nord della provincia di Caserta e ai limiti del Lazio e del Molise.
Sabato 17 Settembre, per una singolare coincidenza, a Rocca d’Evandro, nei pressi del Municipio e proprio di fronte al bar dove si era fermato a dormire Volker, era in corso di svolgimento una manifestazione di commemorazione dei caduti militari Inglesi e dei caduti civili della Seconda Guerra Mondiale. Così Volker ha avuto la possibilità di incontrare Mr. Michael Sterling, che da ben 21 anni, ogni mese di Settembre, viene a Rocca d’Evandro per onorare la memoria di suo zio George Beale, caduto su Monte Camino nel 1943. Volker ha così potuto presenziare alle 2 manifestazioni organizzate dal Comune di Rocca d’Evandro per onorare il sacrificio delle Guardie Granatieri Inglesi nelle due battaglie dell’inverno 1943 su Monte Camino. L’occasione ha consentito che si conoscessero due personaggi che, all’oscuro delle intenzioni dell’uno e dell’altro, hanno coltivato lo stesso fine: ricercare a Rocca d’Evandro i luoghi esatti ove perirono i loro familiari! Michael Sterling e Volker Matz, ovvero un inglese venuto a Rocca d’Evandro nel 1990 per trovare il luogo esatto in cui aveva perso la vita suo zio George Beale e un tedesco venuto altresì a Rocca d’Evandro per vedere la montagna ove era morto suo zio Hermann! Monte Camino e Monte la Defensa teatri di sanguiniosi scontri avvenuti tra le Forze Alleate in fase di conquista e quelle tedesche in ritirata. Anche questo si avvera in tempo di pace dopo ben 68 anni! Michael e VolKer hanno conversato a lungo scambiandosi informazioni e notizie sui tristi avvenimenti del 1943 nel corso dei quali i rispettivi zii si erano fronteggiati da nemici.
Dopo la manifestazione su Monte Camino, e propriamente in località Formella, Mr. Michael Sterling, ha presentato l’amico tedesco a Giuseppe Giovini di Rocca d’Evandro, appassionato di fotografia, di storia locale e autore del sito roccadevandro.net. L’autore del famoso e strategico sito roccadevandro.net che da qualche anno sta facendo conoscere Rocca d’Evandro nel mondo ha avuto, così, occasione di parlare a lungo con “l’uomo venuto in Italia in bicicletta”. La calma e la serenità, nonché la disponibilità ad ascoltare di Giuseppe, hanno convinto il nostro Volker a mostrare le foto scattate con l’Iphone durante il suo viaggio e a consentire che alcune potessero essere pubblicate sul sito. Il pensionato in cerca di conoscenze si è autodefinito come un uomo “un po’ pazzo ma non cattivo”, ha spiegato di aver fatto questo viaggio per 2 motivi: il primo perché ama molto l’Italia ed il secondo perché solo con la bicicletta si riesce ad osservare e a gustare con calma il paesaggio e le bellezze naturali e artistiche dell’Italia. Dormire all’aperto gli consente, altresì, di godere degli odori della terra! Ha riferito che la madre gli dice sempre che somiglia molto, sia fisicamente che caratterialmente, a suo zio Hermann che da giovane lavorava presso un fornaio con il compito di consegnare il pane a domicilio con la bicicletta. Questo zio, contrario ad ogni forma di violenza, suo malgrado fu costretto ad arruolarsi e poi a raggiungere il fronte italiano con le truppe tedesche dei Panzergrenadiers. Odiò la guerra a tal punto che più di una volta tentò di disertare. Perì l’8 dicembre del 1943 su Monte La Defensa, lo stesso giorno dell’eccidio di Mignano Monte Lungo.
Volker, prima di riprendere il suo viaggio, che lo porterà a raggiungere Palermo verso la metà di Ottobre, ha voluto ringraziare Antonio Vitale per la sua ospitalità e ha definito il suo bar “un Hotel a 3 stelle con camera singola e acqua gratis”. Una volta arrivato a Palermo Volker salperà su una nave per Genova e poi salirà, insieme alla sua inseparabile bicicletta, su un treno che lo porterà fino a Rinnthal, il suo paese natale. Rocca d’Evandro saluta Volker Matz e gli dice arrivederci a presto.
Giuseppe Giovini e prof. Ugo Marandola
Si ringrazia il Sig. Volker Matz per aver raccontato la sua storia e per aver gentilmente concesso alcune fotografie private. Testimonianza raccolta da Giuseppe Giovini il 18.09.2011 - © Riproduzione riservata
|
Articoli 1972-2006 - Articoli 2007 - Articoli 2008 - Articoli 2009 - Articoli 2010 - Articoli 2011 - Articoli 2012 - Articoli 2013
Copyright © 2004-2013 www.roccadevandro.net - Tutti i diritti riservati