Domenica 13 Febbraio 2011

 

Rinvenuto nel Volturno un fucile a canne mozze

 

In data 7 febbraio gli agenti del Commissariato di Castel Volturno procedevano all’arresto del pregiudicato locale RUSSO Ugo, per i reati di lesioni aggravate nei confronti del moldavo BOBU Constantin e porto d’arma illegale, comunicasi che nel pomeriggio odierno, al termine di incessanti ricerche durate alcuni giorni, personale congiunto del Commissariato di Castel Volturno, diretto dal V. Questore Dr. Davide Della Cioppa, e della Squadra Sommozzatori della Polizia di Stato, hanno rinvenuto e sequestrato l‘arma utilizzata dall’attentatore. L’arma recuperata, occultata in un sacchetto di cellophane bianco, trovato a circa sette metri di profondità sul letto del fiume Volturno, come già accertato nel corso delle prime indagini e, successivamente, confermato dallo stesso Russo Ugo, si è rivelata essere effettivamente un fucile doppietta a “canne mozze” cal. 20. Nel corso dei tempestivi accertamenti svolti dopo il recupero dell’arma, è stato possibile ricostruire anche le vicissitudini dell’arma, dalla cui matricola, ancora leggibile, si poteva risalire, inoltre, all’identità della persona alla quale, circa due anni fa, era stata trafugata nel corso di un furto in appartamento avvenuto in Rocca d’Evandro (CE). Come è noto, l’arma in questione, alterata anche nella forma del manico, tagliato all’altezza dell’impugnatura della mano a mo’ di calcio di pistola, ebbe ad essere utilizzata dal predetto RUSSO Ugo nella serata del 7 c.m. allorquando, al termine di un’accesa lite con lo straniero BOBU Constantin, il predetto attentatore lo attingeva alle gambe, poi dandosi alla fuga. Successivamente, all’atto dell’arresto ad opera degli agenti del Commissariato di Castel Volturno, il RUSSO Ugo dichiarava di essersi liberato dell’arma gettandola nel fiume Volturno, mentre percorreva il ponte del cavalcavia, fornendo tuttavia utili indicazioni per il recupero della stessa. Avviate fin dalla mattinata successiva le operazioni di recupero, le stesse si rivelavano tuttavia non senza difficoltà, sia per la profondità delle acque nella zona interessata, sia per la forte corrente del fiume Volturno in prossimità della foce, si dà rendere l’intervento, così come tecnicamente definito dagli stessi sommozzatori, “eccezionale” per difficoltà e tecniche adoperate, tra cui il ricorso a particolari imbracature per garantire la sicurezza durante le immersioni. Alla luce del brillante risultato odierno, il RUSSO Ugo, tuttora detenuto, sarà deferito all’A.G. anche per il reato di ricettazione di arma provento di furto.
 

 

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