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Rinvenuto nel Volturno un fucile a canne mozze
In data 7 febbraio gli agenti del Commissariato di Castel
Volturno procedevano all’arresto del pregiudicato locale
RUSSO Ugo, per i reati di lesioni aggravate nei confronti
del moldavo BOBU Constantin e porto d’arma illegale,
comunicasi che nel pomeriggio odierno, al termine di
incessanti ricerche durate alcuni giorni, personale
congiunto del Commissariato di Castel Volturno, diretto dal
V. Questore Dr. Davide Della Cioppa, e della Squadra
Sommozzatori della Polizia di Stato, hanno rinvenuto e
sequestrato l‘arma utilizzata dall’attentatore. L’arma
recuperata, occultata in un sacchetto di cellophane bianco,
trovato a circa sette metri di profondità sul letto del
fiume Volturno, come già accertato nel corso delle prime
indagini e, successivamente, confermato dallo stesso Russo
Ugo, si è rivelata essere effettivamente un fucile doppietta
a “canne mozze” cal. 20. Nel corso dei tempestivi
accertamenti svolti dopo il recupero dell’arma, è stato
possibile ricostruire anche le vicissitudini dell’arma,
dalla cui matricola, ancora leggibile, si poteva risalire,
inoltre, all’identità della persona alla quale, circa due
anni fa, era stata trafugata nel corso di un furto in
appartamento avvenuto in Rocca d’Evandro (CE). Come è noto,
l’arma in questione, alterata anche nella forma del manico,
tagliato all’altezza dell’impugnatura della mano a mo’ di
calcio di pistola, ebbe ad essere utilizzata dal predetto
RUSSO Ugo nella serata del 7 c.m. allorquando, al termine di
un’accesa lite con lo straniero BOBU Constantin, il predetto
attentatore lo attingeva alle gambe, poi dandosi alla fuga.
Successivamente, all’atto dell’arresto ad opera degli agenti
del Commissariato di Castel Volturno, il RUSSO Ugo
dichiarava di essersi liberato dell’arma gettandola nel
fiume Volturno, mentre percorreva il ponte del cavalcavia,
fornendo tuttavia utili indicazioni per il recupero della
stessa. Avviate fin dalla mattinata successiva le operazioni
di recupero, le stesse si rivelavano tuttavia non senza
difficoltà, sia per la profondità delle acque nella zona
interessata, sia per la forte corrente del fiume Volturno in
prossimità della foce, si dà rendere l’intervento, così come
tecnicamente definito dagli stessi sommozzatori,
“eccezionale” per difficoltà e tecniche adoperate, tra cui
il ricorso a particolari imbracature per garantire la
sicurezza durante le immersioni. Alla luce del brillante
risultato odierno, il RUSSO Ugo, tuttora detenuto, sarà
deferito all’A.G. anche per il reato di ricettazione di arma
provento di furto. |
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