Venerdì 26 Aprile 2013

 

IL TRIONFO DELLA SPERANZA

-mercoledì 25 aprile 2013 -  ore 22,15 –

 

 

Si è da poco conclusa la Manifestazione Religiosa e Civile “Cerimonia di Apertura della Chiesa Madre di S. Maria Maggiore di Rocca d’Evandro”.

         La notevole affluenza di fedeli provenienti dalle varie zone del territorio comunale ha contrassegnato, in modo dignitoso e storico, l’Evento atteso dalla popolazione di Rocca d’Evandro sin dal 30 dicembre 2009.

         La presenza dell’Abate Ordinario di Montecassino dom Pietro Vittorelli ha suggellato la Cerimonia rendendola oltre modo significativa e solenne allo stesso tempo.

         L’invito rivolto a tutti i fedeli tramite un semplice Avviso Pubblico ha suscitato molto interesse e, insieme, una certa curiosità per vedere da vicino i lavori di ristrutturazione e di restauro operati per consentire l’apertura al culto della storica Chiesa ove l’8 maggio 1707 si verificò il miracolo “...dalla detta piagha del suddetto glorioso santo Rocco protettore veramente scorreva un liquore, come se fusse manna e tutta la detta piagha stava bagnata di detto liquore, e fu verissimo, che scorreva per la gamba in basso, a tal segno, che si vedeva bagnata la fettuccia, che detto santo protettore tiene ligata sotto il ginocchio...” (Archivio dell’Abbazia – Montecassino – Cartella I – Atto Pubblico per il prodigio fatto dalla statua di S. Rocco).

         L’invito, stampato su cartoncino imbustato, riportante i loghi dell’Abate di Montecassino (a sinistra)  e della Curia Diocesana di Montecassino (a destra) consegnato alle Autorità Civili, Militari e Religiose, così recita :

 

La S.V. è invitata a partecipare al rito di benedizione

Della Chiesa Madre in Rocca d’Evandro

Giovedì 25 aprile 2013 ore 18

Presiederà la solenne benedizione

S.E. Rev. dom Pietro Vittorelli

Abate Ordinario di Montecassino

Il Parroco

Don Jorge Hernan Vargas

 

         I lavori di messa in sicurezza e, in parte, di restauro sono stati eseguiti con diligenza e con sobrietà dalla ditta Edilsap s.r.l. dei fratelli Sapone da Casagiove di Caserta sotto l’attenta e scrupolosa direzione degli architetti progettisti Enrico Di Zazzo da Rocca d’Evandro e Mariano Nuzzo da Vairano Patenora.

 

         Giova precisare che per la realizzazione dei lavori si seguirà questo percorso, così come riportato nella relazione tecnica:

-      Il progetto comprende tutte le opere occorrenti per la manutenzione e sistemazione dell’edificio per un importo complessivo di € 198.914,14. Tale importo è comprensivo anche delle spese generali;

-   Il parere ottenuto dalla Soprintendenza è stato espresso sull’intera opera, ma di fatto, gli interventi risultano suddivisi in tre tranches : La prima finanziata dalla regione Campania con il D.D.R. n°. 443 del 21.07.2011 per l’importo di € 50.000,00;

2.  La seconda di € 24.000,00, da finanziare attraverso i fondi di cui alla D.G.E. n°. 75 del 21.12. 2010 della Comunità Montana “Monte S. Croce” di Roccamonfina;

3.  La terza di € 124.914,14 da finanziare attraverso fondi che saranno successivamente resi disponibili  dalla Curia;

-   Le opere relative al finanziamento regionale sono già state affidate alla Curia ala ditta EDILSAP s.r.l. da Casagiove (CE).

 

     

 

         Significativa e ammirevole risulta essere la nicchia della Madonna del Rosario per i colori originali portati alla luce dopo l’asporto della pellicola del “recente” intonaco. Si prova tanta amarezza e malinconia nel ricordare il furto perpetrato alcuni decenni orsono da ignoti delle stazioni della cappella stessa.

 

         Resta insoluta, per mancanza di fondi necessari, la ristrutturazione della cupola che presenta tracce di infiltrazione di umidità proveniente dal tetto alquanto sconnesso. Ciò ha impedito, di fatto, di rivisitare gli affreschi esistenti sia alla base della cupola tutto intorno che nella parte alta della stessa.

     

         Seduto in seconda fila, ancor prima che iniziasse la Cerimonia Religiosa, ho avuto modo di riflettere sul dolore e sulla costernazione dei cittadini-fedeli meno giovani, del Centro Storico soprattutto, ma anche  delle altre zone comunali, che in tre anni e più si sono visti “derubati” del luogo sacro per eccellenza e storicamente caro. Il rammarico si è avvertito, in verità, nel corso e in occasione di ogni celebrazione eseguita, forzatamente, nella antica Chiesa di S. Antonio, piccola e angusta al contenimento dei fedeli (battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, funerali e ricorrenze di precetto : Natale, Domenica delle Palme, Pasqua).

 

         C’è da dire che ogni cittadino si è mostrato solidale nell’accettare tale disagio. Ognuno ha ritenuto necessario procedere alla apertura della Chiesa Madre della cui costruzione non vi sono documentazioni certe ma di cui si sa che originariamente era di ridotte dimensioni, a volte mal tenuta e dunque causa di richiami ai Preti da parte di Montecassino, e che venne ristrutturata e ampliata nelle attuali dimensioni solo nel corso del 1700 dal maestro Matteo Correnti di Roccamonfina.

 

         L’alternarsi di speranze e di disillusioni ha contrassegnato il periodo che va dal 30 dicembre 2009 al 25 aprile 2013, ovvero dalla chiusura obbligata alla apertura della nostra Chiesa Madre.

 

         Alle ore 18,05, appena dopo l’arrivo in Piazza Fanelli dell’Abate dom Pietro Vittorelli colà condotto a bordo di una Fiat Punto in quanto reduce da malattia invalidante, accolto dal suono della Banda Musicale “Città di Rocca d’Evandro” di Interesse Comunale, siamo entrati in Chiesa tra due ali di fedeli che hanno applaudito calorosamente e per lungo tempo finché l’Abate, con passo lento e forzato, ha raggiunto l’altare seguito dalle autorità Civili, Militari e Religiose.

 

Tra costoro hanno presenziato : il Sindaco di Rocca d’Evandro dott. Angelo Marrocco, con fascia tricolore,  accompagnato dai componenti il Consiglio Comunale e dai Vigili con Gonfalone ed in alta uniforme, l’Assessore Regionale on. Daniela Nugnes, la prof.ssa Adriana Letta (sorella di Gianni e zia di Enrico, presidente del Consiglio dei Ministri appena designato), il Tenente dei Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca Francesco Ceccaroni, il Comandante la Caserma dei Carabinieri di Rocca d’Evandro Giuseppe Vendittelli e 2 Carabinieri della locale stazione in grande uniforme ridotta (g.u.s.), il Nucleo Comunale di Protezione Civile, la Dirigente Scolastica prof.ssa Reginia Di Zazzo, il Presidente della Associazione Pro-Loco prof.ssa Concetta Gizzarelli.

 

         La commozione è stata evidente. Tutti hanno rivolto lo sguardo alla figura imponente dell’Abate quasi a voler comprendere di più sul suo stato di salute, certamente pronti a pregare perché la speranza di assistere alla apertura della Chiesa stava diventando dolce realtà e il sogno si stava avverando.

 

         A destra e a sinistra si sono scorti volti commossi. Mi ha colpito, in particolare, una signora avanti nell’età, di cui onestamente non riesco al momento a dare un nome ma sicuramente a me conosciuta, con le mani giunte in forma di preghiera e il volto rigato da lacrime. Non sono riuscito, peraltro, a soffermarmi con lo sguardo attratto come ero a volgermi a destra e a sinistra quasi a incontrare lo sguardo dei tanti fedeli rivolti verso la figura del custode della regola benedettina.

 

         Avendo vissuto in prima persona la chiusura della nostra cara Chiesa a seguito della Ordinanza Sindacale emessa il 31 dicembre 2009, resasi necessaria e indifferibile per la caduta di calcinacci provenienti dai cornicioni la sera prima (mercoledì 30 dicembre) nel corso del 5° Concerto di Fine Anno, l’inizio della Cerimonia di Apertura mi è sembrata l’avverarsi di un sogno agognato e voluto ma anche contrastato da tante problematiche, non ultime il reperimento dei fondi necessari alla messa in sicurezza dell’edificio.

 

         L’impegno del consigliere comunale Civita Di Zazzo, persona valida e intraprendente ma, ahimé, non sempre dovutamente considerata, presso la Regione Campania tramite l’Assessore on. Daniela Nugnes, unitamente alla mia personale azione tesa, in ambito di Comunità Montana in veste da vice Presidente fino al 31 dicembre 2008, hanno permesso di dare concretezza al Progetto di messa in sicurezza della Chiesa disponendo della somma complessiva di circa 75.000,00 Euro.

 

         Il canto del Coro, costituito da rappresentanti dei cori parrocchiali riuniti delle Chiese di Rocca d’Evandro : Centro Storico, Madonna del Farneto, SS. Salvatore e S. Maria di Mortola,  sotto la direzione del maestro Michele D’Agostino, organista Riccardo Soave, violinista Natalia, ha fatto da spartiacque alle mie riflessioni concentrate sulle tante sterili e insignificanti polemiche che abbiamo dovuto subire nell’arco dei tre anni di chiusura della Chiesa circa il mancato ripristino, l’incuranza della Curia, l’indifferenza del sacerdote e del Comune prima e la lentezza del procedimento dei lavori dopo.

 

         L’Abate, alla presenza oltre che del parroco don Jorge Hernan Vargas anche dei sacerdoti Edizo Orina (SS. Salvatore di Cocuruzzo e S. Maria La Nova di Camino), Marcello Hoca (S. Maria di Mortola) e del curiale Aniello Crescenzo, e assistito da Benedetto Carello,  nella sua Omelia, incentrata sull’insegnamento del Vangelo e sulla sua insostituibile importanza, ha risvegliato nei presenti lo storico attaccamento alle sorti della Chiesa Madre, luogo di culto e di preghiera per l’intera comunità roccavandrese. Ha rivolto parole di ringraziamento verso la Regione Campania e dunque all’on. Daniela Nugnes, alla Comunità Montana “M.S.C.” di Roccamonfina, al Comune di Rocca d’Evandro e all’intera popolazione in quanto, con il concorso di tutti, i fedeli oggi hanno potuto frequentare questo luogo simbolo di culto e di preghiera per la intera cittadinanza.

 

         A conclusione del suo dire (letto da apposite preparate cartelline), d’istinto mi sono rivolto indietro. Tutte le sedie (23 poltroncine e 74 sedie in legno prelevate nel pomeriggio di ieri al castello) sono risultate occupate e una folla stipata riempiva la parte finale e perfino lo spazio posto al di fuori della porta di entrata.

 

         L’intervento del parroco don Jorge Hernan Vargas è stato oltre modo significativo anche se apparso alquanto meditato a causa di una evidente commozione. Egli ha ripercorso tutte le fasi intercorse tra la chiusura e l’apertura in un tempo di più di tre anni. Si è soffermato su alcuni aspetti al fine di fare chiarezza, quali il superamento di tante incomprensioni con i fedeli o con alcuni di essi, il suo costante impegno contrassegnato anche da momenti di scoramento. Ha ringraziato il Padre Abate per il suo costante  incoraggiamento a sperare nella divina provvidenza per il superamento del problema, l’on. Daniela Nugnes che, tramite il consigliere comunale Civita Di Zazzo, ha concesso il contributo regionale, il Comune di Rocca d’Evandro per l’accortezza nell’espletamento delle previste e dovute pratiche e la mia persona per l’impegno profuso nel reperire il finanziamento della Comunità Montana e nel devolvere lo stesso sui lavori all’interno della Chiesa rispetto all’originaria destinazione sulla facciata esterna (Delibera G.E. n°. 75 del 21.12.2010). Ha avuto, in conclusione, parole di riconoscenza per il C. F. (Marco Cubello, Agostino Miele, Antonio Valente e altri) che si è molto prodigato per la riuscita della Manifestazione.

        

         Visibilmente emozionato, don Vargas si è interrotto allorquando ha detto che il primo aiuto in moneta gli è venuto dalla madre che, dalla Colombia, ha inviato una somma pari ad una mensilità della sua pensione. Prima vi è stato un silenzio di riflessione da parte sia del parroco che dei fedeli e, poi, tutti noi presenti, essendoci accorti della sua impossibilità a continuare, abbiamo applaudito a lungo per incoraggiarlo a concludere il suo dire.

 

         La Cerimonia si è conclusa con la distribuzione da parte del Padre Abate dei Rosari contenuti in apposite scatolette in plastica riportanti ad un lato la foto della facciata della Chiesa “S. Maria Maggiore” e all’altro lato la foto di Papa Francesco.

 

        

 

         La Banda Musicale “Città di Rocca d’Evandro” di Interesse Comunale, ha eseguito altri pezzi prima che l’abate dom Pietro lasciasse in auto Piazza Fanelli sotto lo scroscio forte e vibrante di prolungati applausi.

 

         Un Buffet, organizzato sulla piazzetta della Casina, costituito da alimenti tipici locali preparati dalle capaci mani delle donne roccavandresi e innaffiati da vino (Falanghina e Aglianico offerto dalla Fattoria Prattico) e da altre bevande alla spina, con la solita diligente e impareggiabile  direzione dell’Assessore Comunale Immacolata Valente, ha contribuito a permettere ai tanti fedeli di scambiare osservazioni e pareri sulla riuscita della Cerimonia.

 

         Giova precisare che è risultato apprezzabile l’apporto delle tante persone che si sono prodigate nei giorni addietro nella pulizia del pavimento della Chiesa dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza.

 

         Oggi abbiamo vissuto, dunque, una ulteriore tappa della storia della nostra Rocca d’Evandro.

 

         Abbiamo tratto un insegnamento che dovrà contrassegnare in futuro la nostra quotidiana azione.

 

L’insegnamento può avere, in sintesi,  i seguenti connotati :

-      L’impegno, unito alla perseveranza, quasi sempre dà buoni risultati;

-      Occorre guardare alla positività delle cose, anche allorquando ci si trova in situazioni giudicate difficili;

-      La pace, condizione interiore prima che equilibrio esteriore, accompagni sempre il nostro cammino (tratto da una preghiera dei fedeli);

-      La speranza sia sempre la nostra guida perché si possa, tutti insieme, consegnare alle giovani generazioni spiragli di luce anche nella sofferenza del vivere.

        

Prof. Ugo Marandola

 

 

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