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Monte Camino – Le azioni dei corpi speciali durante la guerra, la geologia, il paesaggio, la natura, le curiosità di un’area tra le più suggestive del massiccio montuoso dell’Alto Casertano.
STORIA E SEGRETI DI MONTE LA DEFENSA
La First Special Service Force
Nelle scorse settimane una troupe televisiva canadese ha effettuato delle riprese su Monte la Defensa per rievocare una importante battaglia della Seconda Guerra Mondiale. La scelta di questa “location” per il documentario non è stata certamente casuale. Infatti Monte la Defensa è un nome molto conosciuto all’estero, soprattutto tra i veterani e reduci americani che parteciparono alla “Campagna d’Italia”. Ed è proprio su questa montagna del massiccio del Monte Camino che si svolse la prima azione militare della “First Special Service Force”, un corpo speciale formato da statunitensi e canadesi. Nel 1942 Churchill chiese agli alleati americani di formare una unità speciale che fosse in grado di annientare le linee di difesa tedesche nel sud Italia. L’incarico fu affidato dall’allora Generale Eisenhower al Colonnello Robert T. Frederick, che tramite annunci affissi presso numerosi avamposti militari e caserme, diede precedenza di adesione a boscaioli, guardie forestali, minatori, allevatori (mandriani), cacciatori. Furono reclutati 1800 uomini ed il gruppo speciale fu costituito ufficialmente il 20 luglio 1942 a Fort Harrison, vicino Helena nel Montana. I membri di questo commando ricevettero un rigoroso ed intenso addestramento che consisteva principalmente in lanci con il paracadute, tecniche di combattimento con armi ed esplosivi, esercitazioni di difesa personale, esercitazioni in zone montagnose e con climi rigidissimi. Nel giro di pochi mesi, Frederick organizzò un gruppo di uomini altamente specializzati, che vide la prima operazione a Kiska, base aero-navale giapponese, nell’arcipelago delle Aleutine, nel Nord Pacifico, ma qui non vi fu alcun combattimento, in quanto i giapponesi si ritirarono prima dell’arrivo degli americani. L’unità così finì per essere impiegata nell’area del Mediterraneo, ed il 14 ottobre fu imbarcata su un piroscafo con destinazione Casablanca. Qualche settimana dopo, il 19 novembre, sbarcarono a Napoli, e furono sistemati nella vecchia scuola di artiglieria del Regio Esercito Italiano a Santa Maria Capua Vetere. Il 3 dicembre 1943 la “Force” entra in combattimento, scrivendo la sua prima pagina di gloria, scalando Monte La Defensa e Monte La Remetanea, due strategici capisaldi posti sul massiccio del Monte Camino, sul quale passava la linea fortificata tedesca “Bernhard Line” (o “Winter Line”, come la chiamarono gli americani). Il primo assalto fu guidato dal Generale Edward H. Thomas e l’unità dimostrò subito di essere davvero un’unità di impiego speciale. Gli uomini presero di sorpresa le linee tedesche, con un silenzioso avvicinamento a zig-zag attraverso i ripidi pendii del lato nord della Defensa. I combattimenti su Monte la Defensa e Monte la Remetanea continuarono fino al 9 dicembre 1943, quando i pochi tedeschi rimasti si ritirarono o furono fatti prigionieri. Questo avvenimento ispirò la realizzazione del film del 1968 intitolato "The Devil's Brigade" (La Brigata del Diavolo) con l’attore William Holden. La F.S.S.F. operò ancora nella zona a Sud di Cassino, sempre nel dicembre 1943, combattendo ancora su impervie ed accidentate zone montuose, come Monte Sammucro, la Radicosa e Monte Majo. Tra le numerose onorificenze ricevute da questo gruppo speciale vanno sicuramente menzionate quelle che riguardano la nostra zona:
Le pagine scritte dalla F.S.S.F. ad Anzio sono tra le più note dell’intera Campagna d’Italia. Qui gli uomini si guadagnarono l’appellativo di Diavoli Neri, per il fatto di mimetizzarsi il viso e l’equipaggiamento con il lucido nero degli stivali, visto che la maggior parte delle azioni consisteva in incursioni notturne in territorio nemico. Furono i primi ad entrare a Roma il 4 giugno del 1944. Nonostante la First Special Service Force non fallì nessuno dei suoi obiettivi, perse molti dei suoi uomini, che ora si trovano sepolti nel cimitero del Commonwealth Britannico a Cassino e nel cimitero di Anzio. Il gruppo Usa-Canada è stato disgregato il 5 dicembre 1944, perché la Seconda Guerra Mondiale era ormai diventata una cosa troppo grande per un così piccolo gruppo. Una curiosità a proposito di questo gruppo speciale: nel settembre del 1999, alla principale strada che collega le città di Lethbridge, in Alberta, Canada e di Helena, nel Montana, è stato cambiato il nome con "First Special Service Force Memorial Highway" (Autostrada commemorativa della F.S.S.F.). Questa autostrada era la via che i volontari canadesi percorrevano nel 1942 per unirsi ai loro colleghi americani per seguire l'addestramento a Fort Harrison.
La natura ed il paesaggio
Dunque il prossimo novembre la televisione canadese History Television, rievocando quella battaglia del dicembre 1943, mostrerà a milioni di Canadesi la selvaggia e affascinante bellezza del “nostro” Monte la Defensa. Probabilmente noi dovremo aspettare il prossimo anno per vedere il documentario, ammesso che la mini-serie di 4 ore sarà poi venduta ad una televisione italiana.
Ma anche se il programma non venisse trasmesso in Italia potremo comunque consolarci recandoci di persona su questa montagna, per renderci conto della sua posizione strategica rispetto all’area circostante e perché questo posto fu scelto dai tedeschi per controllare e fermare l’avanzata degli Alleati. Il periodo migliore per un’escursione su Monte la Defensa è in primavera (aprile-maggio) o in autunno (settembre-ottobre). Il percorso per arrivare fino in cima non è difficile e con un po’ di allenamento si riesce a coprirlo in circa 1 ora e 30 minuti. Si arriva in auto fino a Camino, a circa 600 m. d’altezza. Da qui si parte a piedi seguendo l’agevole sentiero che porta fin quasi alla cima, infatti l’ultimo tratto, quello più difficile, di circa 500 metri, lo si percorre camminando e saltellando sulle numerose rocce di origine calcarea che coprono tutto il territorio intorno alla cima (958 m.) della montagna. Lo sforzo (se vi sembra tale) per arrivare in cima è ripagato dalla vista che vi si presenterà agli occhi una volta arrivati: un panorama unico con una vista a 360 gradi del territorio circostante. Potrete ammirare parte dell’Appennino laziale e campano, il vulcano spento di Roccamonfina, Montecassino e, ancora, Mignano, il Monte Lungo, S. Pietro Infine con il maestoso Monte Sammucro, S. Vittore e la Radicosa e, se la giornata è senza foschia vedrete con facilità anche il mare. Per questo è consigliabile portare con voi oltre che una macchina fotografica, anche un ottimo binocolo per poter ammirare lo splendido panorama. Durante il percorso non sarà difficile trovare rocce con impronte di fossili marini (a testimonianza del fatto che una volta qui c’era il mare) o alcune specie di fiori spontanei come la rosa canina o diversi tipi di gigli e margherite selvatici. ….Detto questo ….. è auspicabile che gli Enti locali come la Comunità Montana “Monte S. Croce” o il Comune di Rocca d’Evandro istituiscano un sentiero naturalistico attrezzato e comunque facciano il possibile per tutelare e valorizzare Monte la Defensa, sicuramente un luogo di grande interesse naturalistico, geologico e storico.
Giuseppe Giovini
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