Rocca d'Evandro/ II più
spettacolare incidente dell'Alto Casertano. Foto
pluripremiata
L'INCREDIBILE STORIA DELL'«ASINO VOLANTE»
A distanza di 35
anni Lorenzo Di Zazzo confessa: "Ancora oggi mi sento
un miracolato"
Non
capita davvero tutti i giorni di imbattersi in un
asino "volante" e poi addirittura ritrovarselo
accanto... in auto! Ma è esattamente quello che è
capitato una sera di 35 anni fa, il 25 luglio 1971, a
Lorenzo Di Zazzo di Rocca d'Evandro.
Una storia curiosa, originale, dove la realtà supera a
tratti la fantasia, accompagnata da una buona dose di
fortuna per il cittadino di Rocca d'Evandro (un po'
meno per il povero animale improvvisatosi "acrobata"),
ed arricchita oggi da particolari inediti.
"Ricordo tutto come se fosse oggi - racconta Lorenzo
Di Zazzo -era una domenica, e con la mia Fiat 850,
intorno alle 10.30-11 di sera, percorrevo la statale
SS 430 "Valle del Garigliano" per andare a Mortola a
casa di mio cognato Giacomo che festeggiava
l'onomastico. Superato il bivio di Cocuruzzo, nel
tratto in discesa della strada, in località
"Vericciuolo", all'improvviso due asini dal
sovrastante terreno adiacente la statale piombarono
sull'auto. L'asino più grande si infilò letteralmente
nel parabrezza distendendosi sul sedile accanto al mio
e morendo all'istante, mentre l'altro, più piccolo,
finiva sullo sportello destro e senza particolari
conseguenze fuggiva nei campi".
E per il sorpreso guidatore? "Ancora mi sento un
miracolato -confessa Di Zazzo - poiché riportai
soltanto una leggera ferita sul braccio destro.
Qualche Santo mi ha davvero protetto in
quell'occasione... Il boato provocato dall'impatto e
dalla contemporanea rottura dei vetri dell'auto fu
talmente assordante che nel giro di qualche minuto
accorsero sul luogo dell'incidente vari pescatori dal
vicino fiume Garigliano".
Ma altre fortuite circostanze quella domenica di 35
anni fa impedirono conseguenze forse ben più serie:
"In quell'auto - ricorda Lorenzo - non dovevo essere
solo. Nel pomeriggio, insieme all'amico Angelo Russo,
avevamo partecipato ad un incontro di calcio tra
Marsella e Cocuruzzo, nell'ambito di un quadrangolare
comunale. L'incontro finì 2-0 per il Marsella. Io
giocavo da libero, Angelo da portiere. Dopo la
partita, per la serata, decidemmo di andare insieme a
casa di mio cognato Giacomo. Prendemmo la mia Fiat
850, ma una volta arrivati all'altezza di Bivo
Mortola, l'amico volle rientrare. Lo riaccompagnai a
casa e proseguii da solo verso Mortola...".
Le foto dello spettacolare incidente non potevano
passare inosservate per l'assoluta originalità, ed
ancora oggi a distanza di 35 anni, conquistano premi
in vari concorsi e copertine e pagine di giornali e
riviste nazionali. "Il primo premio - conferma Di
Zazzo - è arrivato anni fa dalla Domenica del
Corriere, poi tante altre pubblicazioni ed ultimamente
la foto è stata selezionata e premiata da un periodico
specializzato in auto e motori".
Ildebrando Caputi
|