N. 9 - 30 Agosto 2006

 

Rocca d'Evandro/ II più spettacolare incidente dell'Alto Casertano. Foto pluripremiata
L'INCREDIBILE STORIA DELL'«ASINO VOLANTE»
A distanza di 35 anni Lorenzo Di Zazzo confessa: "Ancora oggi mi sento un miracolato"


Non capita davvero tutti i giorni di imbattersi in un asino "volante" e poi addirittura ritrovarselo accanto... in auto! Ma è esattamente quello che è capitato una sera di 35 anni fa, il 25 luglio 1971, a Lorenzo Di Zazzo di Rocca d'Evandro.
Una storia curiosa, originale, dove la realtà supera a tratti la fantasia, accompagnata da una buona dose di fortuna per il cittadino di Rocca d'Evandro (un po' meno per il povero animale improvvisatosi "acrobata"), ed arricchita oggi da particolari inediti.
"Ricordo tutto come se fosse oggi - racconta Lorenzo Di Zazzo -era una domenica, e con la mia Fiat 850, intorno alle 10.30-11 di sera, percorrevo la statale SS 430 "Valle del Garigliano" per andare a Mortola a casa di mio cognato Giacomo che festeggiava l'onomastico. Superato il bivio di Cocuruzzo, nel tratto in discesa della strada, in località "Vericciuolo", all'improvviso due asini dal sovrastante terreno adiacente la statale piombarono sull'auto. L'asino più grande si infilò letteralmente nel parabrezza distendendosi sul sedile accanto al mio e morendo all'istante, mentre l'altro, più piccolo, finiva sullo sportello destro e senza particolari conseguenze fuggiva nei campi".
E per il sorpreso guidatore? "Ancora mi sento un miracolato -confessa Di Zazzo - poiché riportai soltanto una leggera ferita sul braccio destro. Qualche Santo mi ha davvero protetto in quell'occasione... Il boato provocato dall'impatto e dalla contemporanea rottura dei vetri dell'auto fu talmente assordante che nel giro di qualche minuto accorsero sul luogo dell'incidente vari pescatori dal vicino fiume Garigliano".
Ma altre fortuite circostanze quella domenica di 35 anni fa impedirono conseguenze forse ben più serie: "In quell'auto - ricorda Lorenzo - non dovevo essere solo. Nel pomeriggio, insieme all'amico Angelo Russo, avevamo partecipato ad un incontro di calcio tra Marsella e Cocuruzzo, nell'ambito di un quadrangolare comunale. L'incontro finì 2-0 per il Marsella. Io giocavo da libero, Angelo da portiere. Dopo la partita, per la serata, decidemmo di andare insieme a casa di mio cognato Giacomo. Prendemmo la mia Fiat 850, ma una volta arrivati all'altezza di Bivo Mortola, l'amico volle rientrare. Lo riaccompagnai a casa e proseguii da solo verso Mortola...".

 

    


Le foto dello spettacolare incidente non potevano passare inosservate per l'assoluta originalità, ed ancora oggi a distanza di 35 anni, conquistano premi in vari concorsi e copertine e pagine di giornali e riviste nazionali. "Il primo premio - conferma Di Zazzo - è arrivato anni fa dalla Domenica del Corriere, poi tante altre pubblicazioni ed ultimamente la foto è stata selezionata e premiata da un periodico specializzato in auto e motori".

Ildebrando Caputi

 

 

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