Il Sindaco riprende il suo posto nel consiglio generale

dell'Ente Monte Santa Croce per dare una svolta all'esecutivo
Comunità Montana, Marrocco revoca le deleghe a Marandola
 

ROCCA D'EVANDRO (An. Iz.) - Revoca costruttiva nei confronti del vice Sindaco Ugo Marandola (nella foto a sinistra), che lascia il consiglio generale della Comunità Montana Monte Santa Croce. Il Sindaco Angelo Marrocco (nella foto a destra) del Comune roccavandrese, nell'ottica di dare svolta ad una maggioranza di centrodestra nell'esecutivo dell'Ente montano, ha revocato la delega al suo braccio destro Ugo Marandola, a favore di se stesso. La decisione approvata all'unanimità dalla maggioranza di Marrocco è finalizzata a far si che la destra smantelli la sinistra montana, rappresentata in questo momento dal presidente Pietro Delle Donne. Nel caso in cui sì arrivi al progetto prestabilito in carica presso il consiglio generale, resterebbero, per la destra, Roberto Campanile, Letizia Tari, Alberino Di Salvo, Vincenzo Zitti, Angelo Marrocco e Fatigati, contro il presidente Pietro Delle Donne e il delegato del Comune di S. Pietro Infine, Pasquale Perrone. Il ribaltone montano sembra che per il momento non vada in porto in quanto i referenti provinciali del Pdl, non obbligano il Sindaco Campanile del Comune mignanese e la Tari di Roccamonfina, ad allontanarsi da Delle Donne. Questo dato di fatto sta rendendo difficoltosa la nascita della maggioranza montana di centro destra. Tari e Campanile, pur riconoscendosi nella coalizione del premier Berlusconi, visti i loro trascorsi ed attuali interventi politici, a tutt'oggi prediligono sottostare ad altri accordi che vanno a discapito della destra. Il risultato politico che scaturirà dallo tsunami montano, sarà fondamentale per chi si appresta a calcare le scene delle elezioni regionali e provinciali. Se la destra verrà messa all'angolo dalla sinistra montana, il Sindaco piazzerà nuovamente Ugo Marandola e così faranno i Sindaci Vincenzo D'Errico ed Angelo De Simone, che si riprenderanno la carica in seno al consiglio generale.