Giovedì 25 Marzo 2010


ROCCA D'EVANDRO - IL Municipio si è costituito parte civile. Il primo cittadino: "Decisione unanime"

Il Comune contro l'ex assessore

L'allora vice Sindaco avrebbe utilizzato le auto dell'Ente per fini privati

 

ROCCA D'EVANDRO - Il Comune annuncia che si costituirà parte civile nei confronti dell'ex assessore ed ex vice Sindaco Fabio Fionda nel procedimento che vede coinvolto il rappresentante politico che, a quanto risulta dalle indagini dei carabinieri, ha usato auto comunali per fini privati. «Abbiamo deciso all'unanimità di dichiararci parte civile nei confronti dell'ex vice Sindaco - ha ammesso il primo cittadino Angelo Marrocco - sia per garantire l'autotutela dell'Ente che per difendere i diritti della cittadinanza». La vicenda ebbe inizio nel febbraio dello scorso anno quando a seguito di una denuncia di alcuni cittadini circa l'uso privato delle auto comunali, gli uomini della Benemerita coordinati dal comandante Giuseppe Vendittelli, analizzarono i movimenti delle auto in dotazione al Comune dell'alto Casertano giungendo alla conclusione che se ne faceva uso improprio, in particolare valutando l'operato dell'allora esponente della maggioranza consiliare, Fabio Fionda. Come risulta dagli atti, i carabinieri predisposero un pedinamento delle auto in dotazione al Comune di Rocca d'Evandro, precisamente una Fiat Panda ed una Grande Punto, accertando che venivano usate dall'allora vice Sindaco ed assessore alle Politiche Sociali non per scopi istituzionali, come ha confermato lo stesso Sindaco, il dottor Angelo Marrocco: «Tramite una dettagliata indagine condotta dai carabinieri della stazione di Rocca d'Evando è emerso che il signor Fionda facesse uso delle autovetture in forza al Comune per spostamenti nel paese di Sant'Elia oltre che per viaggi in autostrada documentabili con i pagamenti dei pedaggi a carico del Comune stesso. Al contempo come Ente abbiamo appurato che non risulta alcun atto che indichi una reale attività del politico per fini istituzionali in quei giorni concomitanti con le attività di polizia. Non certo, come amministrazione, vogliamo fare dei processi né politici, né intenzionali perché ci sono autorità competenti che valuteranno il caso e decideranno in merito ma è nostro intento difendere al meglio gli interessi della collettività ed è per questo che ci costituiremo parte civile».Intanto gli atti degli accertamenti sono a disposizione della Procura di Cassino che tramite il sostituto procuratore, Maria Beatrice Siravo, ha inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari dello stesso tribunale della città martire che si dovrebbe esprimere in merito alle eventuali responsabilità dell'ex numero due del Comune.

Nicola Capezzuto

 

 

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