CST Caserta

  30 Giugno 2007

PROGETTO “CST DELLA PROVINCIA DI CASERTA”

Il 26.06.2007 si è costituito a Caserta il Consorzio CST, di cui illustriamo di seguito

il progetto e le finalità. Nell'ambito del consorzio Rocca d'Evandro ha ottenuto

un Consigliere di Amministrazione scelto nella persona del Sig. Maurizio Cubello.

 

Maurizio Cubello

Composizione del CdA:
 Alessandro DE FRANCISCIS Presidente
 Nicodemo PETTERUTI  Consigliere
 Maurizio   CUBELLO       Consigliere
 Fabio  VECCHIARINO Consigliere
 Fortunato ZAGARIA Consigliere

Logo Anti Digital Divide

 

MOTIVAZIONI

I problemi del territorio

Il territorio della provincia di Caserta è caratterizzato, secondo i dati ISTAT del censimento 2001, dalla presenza di n. 49 Comuni su 104 in totale con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e che complessivamente rappresentano una popolazione pari a 105.648 abitanti. Inoltre, la maggior parte di questi piccoli Comuni è ubicata nelle zone interne e di montagna, lontane fisicamente dai centri più grandi e dalle principali vie di comunicazione.

Tale dato è estremamente significativo rispetto a quello del cosiddetto problema del “digital divide”. Esso rappresenta una nuova forma di esclusione sociale: la Frattura Digitale o Digital Divide. Nell’era della cosiddetta "rivoluzione digitale" il gap fra chi ha, o meno, la possibilità di accedere ed utilizzare le nuove tecnologie, sembrerebbe costituire l’ago della bilancia per lo sviluppo. Annullare il Digital Divide è diventata la parola d’ordine di alcuni governi a livello mondiale. A questo scopo al Vertice del G8 del 2000 ad Okinawa si è costituita una Digital Opportunity Task Force (Dot Force), composta da rappresentanti di governi, settore privato e associazioni no-profit con l’incarico di preparare, in vista del Vertice di Genova, un documento contenente le azioni da intraprendere per ridurre la Frattura Digitale e per questo avviare una consultazione tra tutte le parti in causa.

Tale fenomeno si acuisce ancor più nei piccoli Comuni della provincia di Caserta dove si riscontrano anche le seguenti problematiche:

  • Risorse finanziarie

    • Scarse e la dimensione dei Piccoli comuni non permette economie di scala

    • Patto di stabilità interno

  • Conoscenze

    • Mancanza delle competenze necessarie a compiere scelte di mercato adeguate

  • Infrastrutture

    • L’attuale scarsissima distribuzione della “larga banda” penalizza i Piccoli comuni

Le piccole realtà comunali presentano caratteristiche di marginalità essenzialmente riconducibili a:

carenza di professionalità e competenze (per quantità e qualità);

alto grado di complessità nella gestione dei rapporti con gli altri livelli di governo del territorio;

carenza di adeguate infrastrutture tecnologiche e risorse economiche (pubbliche e private) per sostenere l’innovazione in maniera permanente;

impossibilità di ottenere economie di scala nella realizzazione dei processi innovativi.

E’ importante, quindi, garantire che la diffusione delle ICT non comporti la creazione di nuove esclusioni e che tenga conto delle modalità e dei tempi dello sviluppo locale e culturale. L’analisi e la riflessione vanno quindi continuate ed ampliate per:

  • individuare le modalità atte a conciliare gli interventi nei settori "tradizionali" con quelli essenzialmente finalizzati al superamento del Digital Divide;

  • garantire che le ICT vengano portate in contesti in cui siano effettivamente utili;

  • tenere presenti le esigenze delle popolazioni locali residenti nei piccoli Comuni e le loro caratteristiche culturali e sociali;

  • garantire che le fasi del processo di diffusione siano tutte rispettate (ricerca preliminare, creazione delle infrastrutture, diffusione delle apparecchiature, alfabetizzazione, formazione, ecc.).

Lo sviluppo omogeneo delle iniziative di attuazione delle Società dell’Informazione in provincia di Caserta richiede un coordinamento ed un’azione di animazione che assicuri il coinvolgimento di tutte le Pubbliche Amministrazioni al fine di garantire pari opportunità ed un livello minimo omogeneo di diffusione e fruizione dei servizi on line per i cittadini e le imprese in tutto il territorio regionale oltre che di introdurre opportune economie di scala nei costi d’impianto e gestionali nonché di evitare sovrapposizioni e lacune di intervento.

La Provincia di Caserta, inoltre, da anni è già impegnata nell’attuazione della misura 6.2 del P.O.R. Campania attraverso il progetto “La rete civica unitaria: una community network” che  promuove lo sviluppo della società dell’informazione in Campania, sostenendo la diffusione dell’information & communication technology presso le pubbliche amministrazioni e presso il sistema produttivo. La misura si attua mediante operazioni monosettoriali sulla base della “Strategia regionale per la società dell’informazione” già elaborata tramite un processo aperto e partenariale con gli attori rappresentativi del sistema sociale ed economico.

L’Avvio del CST della provincia di Caserta rappresenta, pertanto, un’importante opportunità per il territorio casertano in un quadro di riferimento provinciale che consenta di concentrare gli sforzi degli enti locali coinvolti nel progetto verso lo sviluppo e la gestione dei servizi innovativi.

 

FINALITA’

Gli obiettivi e le finalità del progetto.

Obiettivi primari del CST della provincia di Caserta saranno quelli di:

garantire un supporto tecnologico, organizzativo e gestionale agli enti di piccole e medie dimensioni al fine di consentire loro una operatività ed economie di scala paragonabili a quelle degli enti di medie e grandi dimensioni;

assicurare la disponibilità di servizi adeguati nei territori a rischio di marginalità anche attraverso la diffusione ed il riuso delle soluzioni di e-government;

operare in affiancamento continuo con le Amministrazioni locali, focalizzandosi sui fabbisogni del sistema locale di riferimento, seguendo criteri di omogeneità funzionale e considerando il livello di infrastrutture già presenti sul territorio ;

Condividere e implementare un programma comune di sviluppo sostenibile.

 

Le finalità del progetto possono essere sintetizzate nel modo seguente:

Approccio strategico alla gestione dell’innovazione

Economie di scala (concentrazione delle negoziazioni)

Circolarità dell’informazione e delle prassi

Riuso di soluzioni, ma anche di “idee”

Supporto alle decisioni di esternalizzazione dei servizi

Il CST è la soluzione individuata dal MIT, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie con la collaborazione delle Rappresentanze delle Autonomie locali, e d’intesa con le Regioni e con gli Enti locali, con il compito di diffondere servizi innovativi tra i piccoli comuni favorendo l’accesso ad un sistema di e-government efficiente e solidale.

Il modello funzionale e tecnologico prevede la realizzazione sul territorio di struttura di servizio sovra-comunali che avviino e sostengano i processi di e-government, garantendo alle Amministrazioni partecipanti l’erogazione e la gestione di servizi, il continuo miglioramento delle performance e dei livelli di servizio, le risorse umane e tecnologiche necessarie.

Obiettivi primari dei CST sono quelli di:

garantire un supporto tecnologico, organizzativo e gestionale agli enti di piccole e medie dimensioni al fine di consentire loro una operatività ed economie di scala paragonabili a quelle degli enti di medie e grandi dimensioni;

assicurare la disponibilità di servizi adeguati nei territori a rischio di marginalità anche attraverso la diffusione ed il riuso delle soluzioni di e-government;

operare in affiancamento continuo con le Amministrazioni locali, focalizzandosi sui fabbisogni del sistema locale di riferimento, seguendo criteri di omogeneità funzionale e considerando il livello di infrastrutture già presenti sul territorio ;

Condividere e implementare un programma comune di sviluppo sostenibile.

Il progetto per il CST della provincia di Caserta prevede esplicitamente di mettere a disposizione delle amministrazioni non dotate di adeguata capacità organizzative, tecnica e di risorse economiche, idonee a perseguire autonomamente gli obiettivi prefissi dalla riforma della Pubblica Amministrazione, quegli strumenti comuni per le principali funzioni di istituto sulla base di piani finanziari condivisi. In ogni caso le soluzioni standard assicureranno un alto grado di integrazione con i servizi offerti in generale in termini di basi dati, accesso a servizi esistenti, accesso a servizi della P.A. centrale, favorendo al massimo i processi di cooperazione trasversale integrati (prima fra tutti la circolarità anagrafica); in ogni caso il progetto prevede venga assicurata un’azione di coordinamento provinciale che assicuri economicità, omogeneità degli strumenti e standardizzazione delle procedure, disponibilità di soluzioni collaudate sotto il profilo della completezza e della funzionalità, efficacia ed efficienza degli accordi di servizio tesi a regolare gli scambi di informazioni tra gli enti, rispetto delle regole organizzative e tecniche rigorose e concordate, da parte di ogni singolo ente, governo dei livelli di riservatezza e sicurezza di tutte le informazioni gestite.

Un ulteriore elemento di riferimento per la dislocazione sul territorio provinciale dei CST ed il loro eventuale raccordo in un sistema a rete che condivida le piattaforme tecnologiche, è connesso all’attuale disponibilità sul territorio di strumenti di connettività a capacità trasmissiva adeguata all’erogazione di servizi interattivi on line (larga banda); prescindendo da disponibilità di recente installazione relative peraltro a Comuni di grandi dimensioni costieri, si evince il divario tra i Comuni costieri e le aree dell’area della conurbazione casertana e i territori d’entroterra dove più significativa sarà la funzione del CST.

 

Comunicato del Consorzio CST inviato dal consigliere Maurizio Cubello

 

 

 archivio stampa 2007 


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