I GIARDINETTI DEDICATI A FRANCO
VALENTE
Il giovane, catturato durante un rastrellamento, fu ucciso
dai tedeschi a Rocca d'Evandro nel ’43
Nel sessantesimo anniversario della liberazione della città
dall'occupazione tedesca, saranno intitolati a Franco
Valente i nuovi giardinetti nella zona Borgonuovo nella
parte superiore di Isola Liri. Il giovane isolano era nato
il 19 febbraio 1927, era terzogenito della famiglia di
Giuseppe Valente e di Irma D'Amico, gli altri fratelli, che
sono tutti vivi sono Romolo, Vincenzo e Giovanna. In una
fredda mattina del 2 dicembre del 1943 il giovane Valente
non riuscì a fuggire all'arrivo delle milizie tedesche nella
zona di Borgonuovo, nonostante tanti suoi compagni
riuscirono a scavalcare il muro di cinta delle Cartiere
Meridionali e a nascondersi. E proprio suo fratello Vincenzo
ha raccontato gli ultimi attimi della vita del fratello,
morto a Rocca d'Evandro il 3 dicembre 1943 a soli 16 anni:
«In seguito ad un rastrellamento - scrive il fratello della
vittima - effettuato ad Isola del Liri il 2 dicembre del
1943, il giovane fu preso di prima mattina dalle SS tedesche
e portato con altri a lavorare a Rocca d'Evandro, in pieno
fronte dove si combatteva da due mesi. I civili servivano a
scavare trincee proprio in prima linea e per tutto il giorno
sotto la minaccia delle armi "i manovali" eseguirono senza
batter ciglio. Quel pomeriggio, purtroppo, gli americani
scatenarono sul fronte un intenso cannoneggiamento,
accompagnato da un fitto mitragliamento da parte di aerei da
caccia a bassa quota. Tutto diventò un inferno tra il
fragore degli spari e degli scoppi il fuoco aveva circondato
i poveri civili. Mio fratello Franco Valente, molto
probabilmente, si spaventò terribilmente a tal punto che gli
balenò nella mente l'infelice idea di fuggire. Iniziò a
correre per un sentiero scosceso, ma non andò tanto lontano.
Una postazione di mitragliatrici tedesca rivolse le canne
verso di lui e aprì il fuoco, una sola raffica e Franco
cadde a terra. Con i suoi riccioli scomposti e ribelli
deponeva la testa su una pietra, la sola che ascoltò
l'ultima sua parola "mamma" e raccolse il suo ultimo
respiro».
La cerimonia di questo pomeriggio alle 17.30 si aprirà con
il tradizionale taglio del nastro, di seguito Don Dante
Gemmiti benedirà la nuova struttura e la lapide, che verrà
scoperta nel corso della cerimonia posta al centro del
giardinetto. Il discorso del sindaco della città Vincenzo
Quadrini toccherà diversi punti, il più importante sulla
figura del Valente e della sua famiglia, sino ad arrivare
alla volontà della sua Amministrazione di non tralasciare le
periferie. Di seguito un intervento del vice Sindaco Luciano
Duro, che leggerà una poesia, per arrivare al ringraziamento
della famiglia Valente (saranno presenti tutti e tre i
fratelli della vittima). Al termine della cerimonia un
rinfresco per tutti gli intervenuti.
|