25 Settembre 2004

 

I GIARDINETTI DEDICATI A FRANCO VALENTE
Il giovane, catturato durante un rastrellamento, fu ucciso dai tedeschi a Rocca d'Evandro nel ’43


Nel sessantesimo anniversario della liberazione della città dall'occupazione tedesca, saranno intitolati a Franco Valente i nuovi giardinetti nella zona Borgonuovo nella parte superiore di Isola Liri. Il giovane isolano era nato il 19 febbraio 1927, era terzogenito della famiglia di Giuseppe Valente e di Irma D'Amico, gli altri fratelli, che sono tutti vivi sono Romolo, Vincenzo e Giovanna. In una fredda mattina del 2 dicembre del 1943 il giovane Valente non riuscì a fuggire all'arrivo delle milizie tedesche nella zona di Borgonuovo, nonostante tanti suoi compagni riuscirono a scavalcare il muro di cinta delle Cartiere Meridionali e a nascondersi. E proprio suo fratello Vincenzo ha raccontato gli ultimi attimi della vita del fratello, morto a Rocca d'Evandro il 3 dicembre 1943 a soli 16 anni: «In seguito ad un rastrellamento - scrive il fratello della vittima - effettuato ad Isola del Liri il 2 dicembre del 1943, il giovane fu preso di prima mattina dalle SS tedesche e portato con altri a lavorare a Rocca d'Evandro, in pieno fronte dove si combatteva da due mesi. I civili servivano a scavare trincee proprio in prima linea e per tutto il giorno sotto la minaccia delle armi "i manovali" eseguirono senza batter ciglio. Quel pomeriggio, purtroppo, gli americani scatenarono sul fronte un intenso cannoneggiamento, accompagnato da un fitto mitragliamento da parte di aerei da caccia a bassa quota. Tutto diventò un inferno tra il fragore degli spari e degli scoppi il fuoco aveva circondato i poveri civili. Mio fratello Franco Valente, molto probabilmente, si spaventò terribilmente a tal punto che gli balenò nella mente l'infelice idea di fuggire. Iniziò a correre per un sentiero scosceso, ma non andò tanto lontano. Una postazione di mitragliatrici tedesca rivolse le canne verso di lui e aprì il fuoco, una sola raffica e Franco cadde a terra. Con i suoi riccioli scomposti e ribelli deponeva la testa su una pietra, la sola che ascoltò l'ultima sua parola "mamma" e raccolse il suo ultimo respiro».
La cerimonia di questo pomeriggio alle 17.30 si aprirà con il tradizionale taglio del nastro, di seguito Don Dante Gemmiti benedirà la nuova struttura e la lapide, che verrà scoperta nel corso della cerimonia posta al centro del giardinetto. Il discorso del sindaco della città Vincenzo Quadrini toccherà diversi punti, il più importante sulla figura del Valente e della sua famiglia, sino ad arrivare alla volontà della sua Amministrazione di non tralasciare le periferie. Di seguito un intervento del vice Sindaco Luciano Duro, che leggerà una poesia, per arrivare al ringraziamento della famiglia Valente (saranno presenti tutti e tre i fratelli della vittima). Al termine della cerimonia un rinfresco per tutti gli intervenuti.

 

 

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