Giovedì 14 Agosto 2008


Rocca d'Evandro - Marandola re della "Fortezza"

 

ROCCA D'EVANDRO (Anna Izzo) - Applausi a scena aperta per gli artisti della associazione "H. Blumaverde" e per i giovani della Pro Loco che insieme hanno illuminato di luce vera il castello di Rocca d'Evandro. Gli interpreti della rappresentazione teatrale "La fortezza" sono riusciti ad entusiasmare il pubblico numeroso. Tutti loro si sono ritagliati un posto nei cuori e nelle menti degli spettatori ma maggiormente l'interprete principale, il tenente Drogo, impersonato dal roccavandrese Giovanni Marandola. La passione per la recitazione di Giovanni si è avvertita ogni qualvolta il suo personaggio si dibatteva tra i tentacoli della realtà immaginaria e satura di quel mal di vivere espresso dal testo. Lo splendido maniero si è prestato meravigliosamente alla rappresentazione teatrale: il luogo ha contribuito al successo strepitoso che hanno riscosso gli attori e la banda di Rocca d'Evandro. Ad assistere all'evento erano presenti il presidente del consiglio generale della Comunità Montana Bruno De Santis, il consigliere provinciale Antonio Marandola, ex sindaco di Rocca d'Evandro, il capitano della compagnia dei carabinieri di Sessa Aurunca Francesco Assetta, il vice presidente dell'Ente Montano Ugo Marandola, il maresciallo della locale stazione Giuseppe Vendittelli, sindaci ed amministratori del comprensorio nonché l'intera cittadinanza. In due serate di programmazione de "La fortezza", liberamente tratta dall'opera "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, gli attori e i giovani della Pro Loco, rappresentati dal presidente Emanuele Marandola, hanno fatto loro un successo personale decretato da chi ha riconosciuto in loro qualità incontestabili. All'appuntamento non poteva mancare la padrona di casa, ossia donna Giuditta Friozzi dei Principi di Cariati, sposa di Francesco Cedronio, ultimo Marchese di Rocca d'Evandro: anche se riportata in vita da una figurante, tutti hanno ammirato e ceduto il passo alla Marchesa di Rocca d'Evandro che, nonostante in vita ebbe a soffrire le note pene d'amore, preferì restarsene nel suo maniero fino alla fine dei suoi giorni.
 

 

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