Novembre-Dicembre 2013

 

Rocca d’Evandro celebra il 70° anniversario delle

Battaglie di Monte Camino e rende onore a Mr. George Booker

 

Domenica 3 novembre 2013

Sorretto da 2 giovani, un anziano signore, le ginocchia piegate, a mala pena riesce a sollevare le gambe lungo il tortuoso e malagevole tratturo che dall’abitato di  Formella porta al cippo eretto in memoria del 6° battaglione dei Granatieri Inglesi. Ad intervalli regolari alza lo sguardo per quasi misurare la distanza che lo separa dalla agognata meta dove è già stato per ben 3 volte dal 2007  ad oggi.

 

    

   


E’ trascorso inesorabilmente del tempo. Le forze non sono le stesse ma l’amore per questi luoghi, il rispetto per i commilitoni che qui persero la vita nel difendere i valori della libertà, la volontà di testimoniare i sentimenti perenni di pace, lo spingono a venir su.
La delegazione inglese, i cittadini ivi convenuti e le autorità comunali, in assoluto silenzio, assistono all’incedere di Mister George Booker che, giunto nei pressi del cippo, eretto tra le località di Formella e di Colle Camino da Michael Sterling nel corso del mese di settembre 2002 per onorare la memoria dei caduti Inglesi, compreso lo zio George Beale (caduto su Monte Camino il 9 novembre 1943), sorride contento e appagato. I due giovani accompagnatori sono suoi nipoti. Vengono dalla Nuova Zelanda ove il ventinovenne George emigrò. Il tempo minaccia pioggia.

 

    

   

 

D’incanto si alza la caligine nebbiosa e la brulla montagna di Formella, teatro delle due sanguinose battaglie di Monte Camino (6 > 12 novembre e  2 > 9 dicembre 1943), è illuminata dal sole.
La Cerimonia di deposizione delle corone da parte di Michael Sterling e del sottoscritto, quale vice Sindaco in rappresentanza della Amministrazione Comunale, ha inizio. Il concittadino Rufino Teoli, “il trombettiere”, esegue il Silenzio


Il prof. Rinaldo Teoli legge la traduzione del saluto rivolto da Mr. Michael Sterling:

Caro Sindaco, amici di Rocca d’Evandro e miei concittadini, vi ringrazio per essere qui oggi con me a rendere omaggio ai militari della 201ª Guards Brigade e in particolare a quelli del 6° Battaglione delle Guardie Granatieri, che combattendo caddero tra queste pietre 70 anni or sono. Alcuni di loro morirono proprio dove noi siamo adesso. Essi si immolarono per la libertà che oggi abbiamo e a loro perenne ricordo su un cumulo di pietre, dinanzi a noi tutti, si erige questa croce.
27 anni prima un’altra guerra si combatteva sul territorio europeo, questa volta nella Francia del Nord, al confine con il Belgio, nel fango. E questi luoghi erano i campi delle Fiandre. Un giovane luogotenente canadese assistette all’uccisione del suo migliore amico colpito da un proiettile. Così, per ricordo, scrisse una breve poesia. Purtroppo due mesi dopo anche lui venne ucciso ma quello che scrisse del suo compagno è rimasto. E oggi spero che quel militare mi vorrà perdonare perché in occasione di questa cerimonia ho cambiato alcune delle sue parole nella poesia, adattandole con le Battaglie di Monte Camino.
Il titolo della poesia originale del giovane luogotenente era “Sui Campi delle Fiandre”. Per la cerimonia di oggi l’ho cambiato con “Sui Campi italiani”. Ed ora vorrei leggervela.

 

SUI CAMPI ITALIANI

Sui campi Italiani spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto.

Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa
eravamo vivi, sentivamo l'alba, vedevamo
risplendere il tramonto, amanti e amati.
Ma adesso giacciamo sui campi Italiani.

Riprendete voi la lotta col nemico:
a voi passiamo la torcia, con le nostre
mani cadenti, e sian le vostre a tenerla alta.
e se non ci ricorderete, noi che moriamo,
non dormiremo anche se i papaveri
cresceranno sui campi Italiani.

NOI LI RICORDEREMO. Amen

Ed ora mi recherò di fronte al Cippo e poserò questa corona di papaveri in

memoria di quei coraggiosi uomini che persero la loro vita qui 70 anni fa.


Suono della tromba (Last Post)


Un minuto di silenzio durante il quale ognuno di noi può dire una

preghiera per quelli che sono morti, siano essi familiari o amici.


Noi li ricorderemo
Essi non invecchieranno come noi che siamo rimasti.
L’età non li stancherà e gli anni non li renderanno inutili.
Al calar del sole e al mattino noi li ricorderemo.


Suono della tromba (Last Post)


Un minuto di silenzio


Preghiera di Kohima:


“Quando andrai a casa parlagli di noi e dici
Per il vostro futuro abbiamo sacrificato il nostro presente”

 

   

 

George, vigile e attento, si presta volentieri ad essere fotografato da Giuseppe Giovini e, di tanto in tanto, chiede spiegazioni a Giovanni Angelone che ancora una volta funge da interprete.


La delegazione inglese è invitata a presenziare alla Cerimonia programmata presso il Monumento ai Caduti di Piazza San Giuseppe per celebrare la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e per rendere onore ai Caduti in Guerra.

 

  


Alle ore 12,30 il Sindaco dott. Angelo Marrocco, preceduto dalla preghiera per i caduti in guerra fatta dal parroco don Jorge Hernan Vargas, alla presenza della Delegazione Inglese e di Mister George Booker adagiato su di una carrozzina, tiene un significativo e organico discorso sulla Prima Grande Guerra e, di conseguenza, sulla Seconda per tributare onori e meriti ai Granatieri Inglesi che si distinsero per liberare Rocca d’Evandro dall’occupazione nazista.

 

    


Gli sguardi sono particolarmente rivolti a nonno George che viene abbracciato da molti concittadini in segno di riconoscenza per uno dei pochi reduci ancora in vita delle cruenti battaglie di novembre e dicembre 1943.
Il nostro è contento ma non eccessivamente emozionato. Al termine dirà al Sindaco Marrocco “ho ricevuto più baci e abbracci oggi che in tutta la mia vita...sono contento...grazie a Rocca d’Evandro”.

Lunedì 4 novembre 2013

 

In Piazza E. De Nicola, nei pressi del Monumento ai Caduti di tutte le guerre, l’Amministrazione Comunale ha tenuto, in collaborazione con Mister Michael Sterling, una Cerimonia per ricordare degnamente il 70° anniversario delle Battaglie di Monte Camino.
 


La Manifestazione, organizzata nei minimi particolari dagli amministratori Immacolata Valente e Civita Di Zazzo in collaborazione con la dipendente Ornella Romanelli, si è tenuta nella citata Piazza sapientemente addobbata con festoni tricolori. Gli alunni delle scuole di Rocca d’Evandro, accompagnati dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Reginia Di Zazzo e dagli insegnanti, hanno sventolato le tante bandierine inglesi e italiane.


Michael Sterling, dopo aver rivolto un saluto e un ringraziamento alla Comunità Roccavandrese e al Sindaco, ha testualmente detto:


Oggi ricordiamo quei coraggiosi soldati Italiani, compresi quelli della Marina e dell’Aeronautica Militare che si immolarono per la causa della libertà nelle due Guerre Mondiali.
Rendiamo grazie alla loro memoria ed esprimiamo la nostra infinita gratitudine per il loro sacrificio per cui noi possiamo ora vivere in Pace.
Ricordiamo anche i civili Italiani e in particolare quelli di Rocca d’Evandro e delle contrade limitrofe che ebbero tante sofferenze durante il conflitto 1939-1945.
Il loro ricordo rimarrà per sempre nei nostri cuori. Amen”.

 

     

     


Il Sindaco dott. Angelo Marrocco, nel corso del suo articolato saluto, ha espresso vivi ringraziamenti alla Delegazione Inglese. Parole di gratitudine ha rivolto a Mr. Michael Sterling che, con costanza e attaccamento, ogni anno ritorna a Rocca d’Evandro per visitare i luoghi delle due battaglie di Monte Camino del 1943 che comportarono la perdita di tanti valorosi soldati appartenenti al 6° battaglione delle Guardie Granatieri Inglesi, e a Mr. George Booker che rappresenta gli eroici militari che contribuirono alla liberazione del territorio comunale. Ha rivolto un appello ai giovani, a coloro che ancora sono nei banchi di scuola, perché abbiano sempre a ricordare i terribili eventi delle due Grandi Guerre che seminarono distruzione e miserie causando, al contempo, centinaia di migliaia di morti. Ha concluso dicendo che dovranno essere i giovani i futuri protagonisti della storia; essi dovranno avere la capacità di saper prendere insegnamenti dal passato perché vengano debellate le guerre e le inimicizie tra i popoli e perché al dissidio venga preferito sempre e comunque il dialogo che è elemento indispensabile per assicurare pace e progresso.
 

     

 

 


Gli scolari hanno seguito con particolare attenzione l’intera Cerimonia con lo sguardo rivolto al Monumento accanto al quale vi erano le Autorità Civili e Religiose, i Carabinieri della locale Stazione guidati dal M.llo Giuseppe Vendittelli, una rappresentanza dei Carabinieri in Congedo, la Polizia Municipale e il Nucleo Comunale di Protezione Civile. E’ stata di molto apprezzata l’esibizione della Banda Musicale “Città di Rocca d’Evandro” di Interesse Comunale, soprattutto per l’esecuzione dell’Inno Nazionale accompagnato dai canti degli alunni e degli astanti.

Mr. Michael Sterling ha dato, poi, integrale lettura di una lettera inviata al Sindaco dal Maggiore Grant Baker, consulente in pensione del Reggimento delle Guardie Granatieri Inglesi. Giova riportarla nel testo tradotto in italiano da Giovanni Angelone e da Giuseppe Giovini:


   


Il Sindaco, a nome della Amministrazione Comunale e dell’intera popolazione del Comune di Rocca d’Evandro ha ringraziato Mr. Michael Sterling pregandolo di estendere il saluto e il senso di affetto al Maggiore Grant Baker. Ha preso, altresì, l’impegno di conservare gelosamente tra gli Atti del Comune la Lettera originale e di rendere pubblico il testo ponendo la stessa, nelle due versioni dell’inglese e dell’italiano, in un quadro da sistemare nella Sala Consiliare ove già risulta custodita la Giubba delle Guardie dei Granatieri Inglesi.
A conclusione della cerimonia tutti gli sguardi sono stati rivolti al vecchio signore posto sulla carrozzella. George Booker ha guardato con vivo interesse i giovani scolari che lo hanno calorosamente salutato esprimendo, tramite la Dirigente Scolastica, il desiderio di averlo ospite nei locali della Scuola Media.
 

   

 

E George, impareggiabile e tenace difensore dei migliori ideali, li ha esauditi recandosi all’incontro tenutosi in Sala dei Professori nel corso della mattinata di Mercoledì 6 novembre. Egli, avvalendosi del contributo di Giovanni Angelone e di Giuseppe Giovini, ha risposto a tutte le domande.
 

Gli alunni sono rimasti estasiati dal modo con cui George Booker ha parlato delle principali fasi del conflitto sul territorio di Rocca d’Evandro del 1943 (che hanno poi costituito il preludio alla famosa battaglia di Monte Lungo dell’8 dicembre 1943). Ha tenuto a precisare che Egli è stato il terzo ex combattente, dopo Norman Mitchell (2005) e Ivan Colver (2006), ad aver fatto ritorno sui luoghi delle due storiche battaglie di Monte Camino e ad aver reso, altresì, omaggio al cippo eretto nel 2002 da Michael Sterling a quota 819 m. s.l.m. . Ha chiarito che il conflitto si svolse lungo le linee difensive allestite prima e dopo Cassino proprio nel periodo del novembre e del dicembre 1943 con il coinvolgimento delle popolazioni poste tra alta Campania e basso Lazio che patirono sofferenze e distruzioni con conseguenti e ingenti perdite umane.

Dalle sue risposte siamo riusciti anche a ripercorrere la sua biografia :
- nasce il 09.05.1921;
- si arruola nel battaglione delle Guardie Granatieri Inglesi;
- sbarca a Salerno;
- partecipa alle 2 battaglie di Monte Camino (nov. e dic. 1943), come “signaller” (marconista) nel Corpo del 6° Battaglione Guardie Granatieri il cui comandante in capo è il Gen. Alexander;
- nel dicembre del 1943, in sua sostituzione, al ventenne commilitone e grande amico Les Liddiard, anche lui marconista, viene affidato un compito alquanto difficile. Les Liddiard resta gravemente ferito e muore il 30 gennaio. George ne rimane per sempre colpito;
- dopo la fine della II Guerra Mondiale svolge servizio militare in Germania per 1 anno (fino al 1946) nella Missione: B.A.O.R. (British Army On Rhine, Esercito Inglese sul Reno);
- nel 1950 emigra in Nuova Zelanda (viaggio con nave – durata viaggio: 8 settimane) per raggiungere uno zio. Nei primi due anni svolge mansioni di pastore. Tuttora vive in Nuova Zelanda.
- viene in Italia alla fine degli anni ’80 (European Tour) e si reca a Cassino presso il Cimitero Britannico ove è sepolto il cognato George Lundon (Neozelandese);
- 24.04.2007 ritorna in Italia dopo un viaggio di oltre 16 ore dalla Nuova Zelanda (Auckland-Singapore/Singapore-Roma);
- 25.04.2007 visita Monte Camino (accompagnato dal figlio minore Mike), per rendere omaggio alla memoria dei commilitoni caduti nel 1943.

 

  


Mentre parla agli alunni, d’istinto il pensiero va a quanto da me detto in occasione della sua visita del 2007 “... Il senso di tristezza, evidente sul volto e nelle parole del vecchio George, ci ricordano l’inefficacia delle guerre e le tribolazioni che i protagonisti, soldati e popolazioni inermi, hanno dovuto subire, a volte soccombendo e a volte sopportando con sacrifici indescrivibili...”.
Oggi, al contrario, sul suo volto vedo distintamente un senso di serenità misto a soddisfazione. Sicuramente tale atteggiamento gli deriva dall’aver constatato che il sacrificio di tanti uomini non è stato inutile e dall’aver considerato che il territorio del Comune di Rocca d’Evandro non è più martoriato dai cannoneggiamenti e dalle mitragliatrici. Egli sorride nel guardare i giovani scolari che ha di fronte. Essi vivono in pace perché gente come Lui ha saputo sacrificarsi per assicurare libertà e democrazia alle future generazioni.
Grazie nonno George. Durante un incontro con gli Amministratori Comunali, ha detto “sul mio ritorno a Rocca d’Evandro, c’è un punto interrogativo”. Il Sindaco dott. Angelo Marrocco gli ha prontamente risposto “all’unanimità la popolazione di Rocca d’Evandro delibera di togliere il punto interrogativo”.
George Booker, Granatiere delle Guardie Inglesi, sarà sempre presente nel ricordo dei grati cittadini di Rocca d’Evandro per aver saputo, unitamente a Mr. Michael Sterling, rinverdire un tratto della storia del passato che non dovrà più ripetersi e che sarà di sicuro monito.


Queste poche righe restino a testimonianza dell’evento 2013 e dei fatti così come si sono svolti. Le belle foto di Giuseppe Giovini avvalorino ancora di più quanto riportato.

Rocca d’Evandro, Novembre-Dicembre 2013. Prof. Ugo Marandola

 

 

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