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Giovedì 23 Agosto 2007
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Scherzo bestiale
Danno il Viagra
a un caprone
E la capra si
sfianca
Quattro quarantenni di provincia
testano la pillola blu
sull'animale e lo chiudono per
ore con una femmina
Divertente
quanto amaro. Uno scherzo alla "Amici miei", architettato da
quattro ultraquarantenni a caccia di nuove emozioni. Una
burla di fine estate, ideata in uno dei piccoli e sparuti
bar in un minuscolo centro al confine tra la provincia di
Latina e quella di Caserta, Rocca d'Evandro. Si sorseggia
una bibita fresca. Monotonia e noia a farla da padroni. Si
parla di donne, di prime cilecche. Perché non provare con il
Viagra? Dopo averne tanto sentito parlare, è arrivata l'ora
di provare. Dall'idea all'acquisto, meno di sessanta
minuti. Il conte Mascetti (interpretato nel film di
Monicelli da Ugo Tognazzi) - casertano - propone di testare
la miracolosa pilloletta blu prima su una bestia. Sguardi
complici che s'incrociano, uno sguardo in giro, ed è fatta.
La scelta ricade su uno dei tanti "zappo" (caproni), che
pascolano nelle lussureggianti montagne del comprensorio.
Montano in macchina, e si dirigono in montagna chiedendo
aiuto ad un pastore, amico di uno dei quattro. Poche battute
per spiegare e l'ignaro caprone ha buttato giù la pilloletta
blu, mimetizzata in una mollica di pane. Poi, in attesa
della tempesta ormonale, i due amanti (caprone e capra)
vengono rinchiusi in un recinto. E qui avviene
l'interminabile copula. Il caprone, completamente
sbizzarrito, diventa inarrestabile, finchè non riesce a
soddisfare i suoi istinti animali, alterati dai quattro
incoscienti e divertiti amici. Dopo aver assistito allo
sfiancamento degli animali i quattro "amici miei" di
provincia, sembra abbiano deciso di provare anch'essi gli
effetti del Viagra. Ma, hanno trovato una donna, propensa a
subire i loro assalti dopati? Ora ai problemi della sfera
sessuale, si aggiungono, quelli della sfera psichica. Guai
farsi scoprire dalla lega per la protezione degli animali.
Uno scherzo, che pagherebbero pesantemente visto che c'è una
legge che vieta il maltrattamento degli animali e di questo,
in effetti, potrebbe trattarsi. Non a caso, dei quattro
buontemponi non c'è traccia e nessuno in paese vuole
rivelarne i nomi. Il caprone e la capra sono vivi e sono
tornati, dopo la maratona, ognuno nel proprio recinto. Di
certo, presto arriverà la prole. Vicenda agrodolce che
ripropone il fenomeno, degli abusi sugli animali, che in
balia di persone incivili, o in nome della scienza, si
ritrovano a sottostare, ad ogni forma di trattamento.
Giuseppe Sangiovanni
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