Rocca d'Evandro. E'
stato anche giocatore di pallacanestro
MIMMO COPPOLA, UN
RECORD DA 2 METRI E 16!
Una vita...a 2,16 metri di altezza! Vive e risiede a
Rocca d'Evandro l'uomo dei record (in fatto di altezza) con ogni
probabilità dell'Alto Casertano (e forse anche dell'intera provincia di
Caserta).
Un autentico monumento Domenico Coppola (Mimmo per i compaesani), 45 anni,
simpaticamente noto nell'intera area proprio per via della non
comune...statura. "A 14 anni - dice Mimmo - già misuravo 1 metro e 91, e
non ho mai considerato già d'allora l'altezza come un problema, ma anzi
l'ho sempre vissuta come una risorsa, una marcia in più".
Ed infatti per Mimmo proprio a 14 anni si apre la strada per l'ingresso
nel mondo della pallacanestro: "Ho incominciato a Cassino e poi fino ai 22
anni, sono stato a Latina in serie B ed a Roma, in A1, con la Perugina
Jeans, quindi Jesolo e Perugia".
Poi il servizio militare, un infortunio e attività finita: "Dopo lo stop
per il servizio militare - continua Mimmo Coppola - una volta rientrato a
Rocca d'Evandro ho avuto un incidente con la vespa con danni ai
legamenti".
Ma com'è oggi la vita quotidiana di Mimmo Coppola e la "convivenza" con i
suoi 2 metri e 16? "Tutto deve essere costruito e fatto su misura -
sottolinea sorridendo Mimmo - dal letto all'abbigliamento. A fare le
maglie, ad esempio, ci pensa da sempre mia mamma".
Mimmo ricorda poi anche qualche episodio simpatico (tra i tanti) vissuto
in questi anni: "Viaggiare sui bus è sempre stata un'avventura. Ricordo
qualche anno fa a Roma un'anziana signora che vedendomi tutto ripiegato su
me stesso, quasi accovacciato, si alzò per offrirmi gentilmente un posto a
sedere. Altre volte, invece, è capitato di rompere con la testa le vetrate
degli ingressi di alcuni locali pubblici".
Non solo problemi... ma anche vantaggi comunque nelle attività di ogni
giorno: "Non ho mai usato scale - dice - come ad esempio nel periodo della
raccolta delle noci: basta il supporto di un trattore ed il lavoro è
fatto!". Sempre in prima linea nel collaborare all'organizzazione di
iniziative ed attività a Rocca d'Evandro (come i fuochi di Natale), tanti
gli amici ed i momenti trascorsi con i soci del circolo S. Rocco, in
piazza Fanelli, ma per Mimmo, l'abbandono dell'attività sportiva, è una
pagina della vita, nonostante gli anni ormai trascorsi, che lascia ancora
l'amaro in bocca: "L'incidente ha sicuramente influito molto, ma non ho
avuto la forza ed il giusto sostegno psicologico per ricominciare.
Determinante in precedenza è stato anche lo stop dell'anno del militare.
Ho fatto sicuramente anche io molti errori, ma negli anni più delicati
della carriera sportiva è mancata la spinta della famiglia. Ai giovani che
vivono nei nostri piccoli centri, per questo, consiglio di credere e di
lottare fino in fondo per raggiungere e realizzare il sogno di vita".
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