N. 2 - 18 Febbraio 2006

 

Rocca d'Evandro. E' stato anche giocatore di pallacanestro

MIMMO COPPOLA, UN RECORD DA 2 METRI E 16!

 

Una vita...a 2,16 metri di altezza! Vive e risiede a Rocca d'Evandro l'uomo dei record (in fatto di altezza) con ogni probabilità dell'Alto Casertano (e forse anche dell'intera provincia di Caserta).
Un autentico monumento Domenico Coppola (Mimmo per i compaesani), 45 anni, simpaticamente noto nell'intera area proprio per via della non comune...statura. "A 14 anni - dice Mimmo - già misuravo 1 metro e 91, e non ho mai considerato già d'allora l'altezza come un problema, ma anzi l'ho sempre vissuta come una risorsa, una marcia in più".
Ed infatti per Mimmo proprio a 14 anni si apre la strada per l'ingresso nel mondo della pallacanestro: "Ho incominciato a Cassino e poi fino ai 22 anni, sono stato a Latina in serie B ed a Roma, in A1, con la Perugina Jeans, quindi Jesolo e Perugia".
Poi il servizio militare, un infortunio e attività finita: "Dopo lo stop per il servizio militare - continua Mimmo Coppola - una volta rientrato a Rocca d'Evandro ho avuto un incidente con la vespa con danni ai legamenti".
Ma com'è oggi la vita quotidiana di Mimmo Coppola e la "convivenza" con i suoi 2 metri e 16? "Tutto deve essere costruito e fatto su misura - sottolinea sorridendo Mimmo - dal letto all'abbigliamento. A fare le maglie, ad esempio, ci pensa da sempre mia mamma".
Mimmo ricorda poi anche qualche episodio simpatico (tra i tanti) vissuto in questi anni: "Viaggiare sui bus è sempre stata un'avventura. Ricordo qualche anno fa a Roma un'anziana signora che vedendomi tutto ripiegato su me stesso, quasi accovacciato, si alzò per offrirmi gentilmente un posto a sedere. Altre volte, invece, è capitato di rompere con la testa le vetrate degli ingressi di alcuni locali pubblici".
Non solo problemi... ma anche vantaggi comunque nelle attività di ogni giorno: "Non ho mai usato scale - dice - come ad esempio nel periodo della raccolta delle noci: basta il supporto di un trattore ed il lavoro è fatto!". Sempre in prima linea nel collaborare all'organizzazione di iniziative ed attività a Rocca d'Evandro (come i fuochi di Natale), tanti gli amici ed i momenti trascorsi con i soci del circolo S. Rocco, in piazza Fanelli, ma per Mimmo, l'abbandono dell'attività sportiva, è una pagina della vita, nonostante gli anni ormai trascorsi, che lascia ancora l'amaro in bocca: "L'incidente ha sicuramente influito molto, ma non ho avuto la forza ed il giusto sostegno psicologico per ricominciare. Determinante in precedenza è stato anche lo stop dell'anno del militare. Ho fatto sicuramente anche io molti errori, ma negli anni più delicati della carriera sportiva è mancata la spinta della famiglia. Ai giovani che vivono nei nostri piccoli centri, per questo, consiglio di credere e di lottare fino in fondo per raggiungere e realizzare il sogno di vita".
 

 

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