Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)

Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con Decreto 28 dicembre 2004 – G.U. n. 53 - 5 marzo 2005


 

COMUNICATO STAMPA

 

ANCORA SU WILDERNESS E CACCIA

UN ALTRO ESEMPIO DALL’AMERICA

 

Si legga quanto più sotto riportato e si rifletta se in Italia sarà mai possibile leggere qualcosa del genere sulle riviste ed i siti Internet di altre associazioni ambientaliste: il paragrafo dà la misura di una diversa visione tra chi la natura selvaggia vuole veramente proteggere e chi della natura selvaggia vuole solo tutelare una componente: la fauna, a costo di vederla poi saltellare o svolazzare su strade, case, dighe, centrali eoliche, od osservarla da automobili, biciclette da montagna e quad in aree che siano però... severamente chiuse alla caccia!

 

«La Gola del Rio Grande, a nord-ovest di Taos, nel Nuovo Messico, è uno dei maggiori siti mondiali per gli uccelli migratori, con pareti dove possono nidificare Pellegrini, Aquile reali e falchi di varie specie. I suoi altopiani occidentali sono pascoli invernali per branchi di Antilocapre e cervi Wapiti, che poi in primavera vi si riproducono. “Queste sono alcune delle più spettacolari terre di tutto il Nuovo Messico”, dice John Olivas, Direttore della sezione settentrionale dell’Alleanza Wilderness del New Mexico. “Questa legge assicurerà il mantenimento delle opportunità di caccia e di pesca per gli sportivi di questo Stato, così come preserverà un luogo speciale per i nostri figli”. Il 23 aprile scorso due Senatori democratici per proteggere permanentemente questo territorio hanno presentato la Legge per l’istituzione di una El Rio Grande Del Norte National Conservation Area. La legge prevede un’Area di Conservazione di 94.000 ettari, con all’interno due Aree Wilderness di 5.200 e 3.200 ettari. Con esse si proteggeranno anche valori culturali, ecologici e scenici in un’area con primarie opportunità ricreative.»

 

Prima di un commento finale, una precisazione: l’Alleanza Wilderness di cui sopra è formata dalle maggiori associazioni ambientaliste e di cacciatori e pescatori del Nuovo Messico.

Ecco, se in Italia gli ambientalisti quando propongono l’istituzione di tanti Parchi e Riserve, ragionassero allo steso modo, forse avremmo più territori protetti e più territori dove la gestione della caccia favorirebbe la conservazione delle risorse naturali, perché i cacciatori sarebbero alleati con noi nella battaglia per salvare un poco dei nostri spazi selvaggi, anziché vederli pseudo-protetti, presi comunque d’assalto da strade e centrali eoliche e dati in pasto al turismo sotto ogni forma. Appagati (gli ambientalisti) del solo fatto d’averne fatto dei Parchi e dell’aver ottenuto la loro chiusura alla caccia!

Chissà, forse è per questa profonda diversità tra l’America e l’Italia che in quel paese la conservazione della Natura è cosa seria, mentre da noi è espressa solo da larghe chiazze verdi sulle carte che chiamano “Parchi” ma che poi di fatto nulla tutelano “permanentemente” se non la sola fauna. Parchi ed altre aree protette, quindi, che ben poco proteggono, che dissanguano le casse pubbliche con burocratici apparati di gestione, che creano poltrone per politici trombati ed ambientalisti falliti o in cerca di posti remunerati, che calpestano i diritti delle popolazioni locali, che innescano problemi ben noti come quello del sovrappopolamento di cinghiali, cervi, caprioli, ecc., a danno di altre specie anche e ben più rare.

 

Murialdo, 17 Giugno 2009                                                  IL SEGRETARIO GENERALE

                                                                                                          F.to Franco Zunino

                      
 


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