10 Maggio 2008

 301 ANNI  DAL  MIRACOLO  DI  SAN  ROCCO

PATRONO  E  PROTETTORE DI ROCCA D’EVANDRO

 

Una intera Comunità in festa per l’accresciuta devozione al Santo Pellegrino di Montpellier. E’ trascorso esattamente un anno dall’8 maggio 2007, giorno della celebrazione del III centenario del Miracolo di San Rocco con la proclamazione, tramite bolla badiale, di San Rocco Patrono di Rocca d’Evandro, e con la consegna ufficiale della Santa Reliquia (donata dal Patriarca di Venezia Card. Angelo Scola) da parte dell’Abate Vescovo don Bernardo D’Onorio.  La bellezza della Chiesa Madre di S. Maria Maggiore e l’abbigliamento a festa dell’antistante Piazza Fanelli (allestito dalla Comunità Montana “Monte S. Croce” di Roccamonfina) hanno fatto da scenario alle celebrazioni ufficiali dell’8 maggio 2008 alla presenza del neo Abate di Montecassino don Pietro Vittorelli.

Alle ore 19,30 vi è stata una accoglienza, calorosa e ben preparata, per il 191° Abate don Pietro che ha sostituito, da pochi mesi, il Vescovo D’Onorio nominato dal Santo Padre Arcivescovo di Gaeta. Il Comitato Festa, composto da Antonio Valente, Angelo Iettarelli, Angela Vitale, Salvatore Fobrero, Immacolata Valente, Mario Miele, Amalia VitaleLorenzo Del Giudice, e coordinato dal Presidente don Giorgio Vargas,  ha preparato il tutto nei minimi particolari. Il piazzale del Torrione, storico sito di accoglienza nei momenti ufficiali, era invaso da tanti fedeli lì portati dal servizio di navetta assicurato dal già citato Ente Montano.  

Erano presenti i Gonfaloni del Comune di Rocca d’Evandro e della Amministrazione Provinciale di Caserta. Hanno presenziato gli Amministratori Comunali Fabio Fionda, Livio Marrocco, Sabatino Teoli, Adriano Fionda, Maurizio Cubello, Immacolata Valente, Francesco Marandola e Armando Di Zazzo, il Consigliere Provinciale Antonio Marandola, il vice Presidente della Comunità Montana Ugo Marandola, il comandante la Compagnia dei Carabinieri di Sessa Aurunca Cap. Francesco Asselta, il comandante la Caserma dei Carabinieri di Rocca d’Evandro maresciallo Giuseppe Vendittelli, il comandante la Polizia Municipale maresciallo Francesco Teoli. Il parroco don Giorgio Vargas aveva al suo fianco gli altri due Parroci, operanti in ambito comunale, don Renato e don Gabriele.

L’Abate ha officiato la Santa Messa in una Chiesa gremita, allo stesso modo dell’anno scorso, da fedeli provenienti da tutte le zone del territorio comunale nonostante un tempo non proprio accettabile. Nel corso dell’omelia, il successore di San Benedetto ha tenuto a mettere in evidenza  i valori dell’insegnamento di San Rocco così come i sentimenti di povertà, di tolleranza e di solidarietà verso i sofferenti e i poveri. Dopo aver preparato la Statua e aver predisposto il servizio dei portatori, ci si è apprestati per la  Processione che, purtroppo, a causa di una fitta pioggia, si è interrotta  con il conseguente ritorno in Chiesa. Lo storico tragitto è stato notevolmente accorciato; le zone interessate sono state solamente Piazza Fanelli, via S. Margherita, via S. Antonio e di nuovo Piazza Fanelli. La Cerimonia si è conclusa con il bacio della Reliquia. Sul  Piazzale del Torrione si è ammirato lo spettacolo conclusivo, ma suggestivo, dei Fuochi Pirotecnici che, da qualche anno oramai e per motivi di sicurezza, vengono allestiti nei pressi del sottostante Cimitero.

Occorre aggiungere che al rientro in Chiesa della Statua e della Reliquia, dopo la breve Processione, vi sono stati i saluti di benvenuto all’Abate don Pietro Vittorelli da parte delle Autorità. Il vice Sindaco Fabio Fionda ha portato il saluto della intera Amministrazione Comunale soffermandosi sui problemi dei disabili e di coloro che hanno bisogno di solidarietà e di conforto. Ha fatto dono all’Abate di una medaglietta d’oro a ricordo dell’evento in segno di riconoscenza da parte del Consiglio Comunale.

Il consigliere provinciale Antonio Marandola ha dato il benvenuto al neo Abate in Terra di Provincia di Caserta, e ciò a nome della Amministrazione Provinciale. Nel fare un excursus storico del legame secolare tra l’Abbazia di Montecassino e il comprensorio del casertano, in particolar modo della antica Terra di  Lavoro, ha evidenziato la stretta collaborazione  tra il  Comune di Rocca d’Evandro e Montecassino. Si è detto convinto, nell’augurare buon lavoro al neo Abate Pietro, di una fattiva collaborazione per la permanenza del nostro Comune nella Curia Diocesana di Montecassino.

Ugo Marandola ha concluso gli interventi  in rappresentanza di tutti i fedeli di Rocca d’Evandro,  dando lettura del seguente apprezzato documento da Lui preparato per l’occasione e che gentilmente ci ha concesso e che integralmente riportiamo:

 

        “Reverendissimo Padre Abate,

a nome e per conto della Comunità di Fedeli, ho l’onore di rivolgerLe il saluto di benvenuto a Rocca d’Evandro e un grazie di cuore, sincero e devoto, per aver voluto essere tra Noi questa sera, 8 maggio 2008, che segna 301 anni dal miracolo di San Rocco Patrono e Protettore del nostro Comune.

 

         Eccellenza,

pur essendo aduso a parlare liberamente in pubblico, sia per la professione di insegnante che ho esercitato fino a qualche mese fa, sia per gli impegni socio-amministrativi che ho ricoperto e ricopro tuttora, non nego e non intendo nascondere la mia personale emozione che mi porta a leggere queste poche righe di saluto verso la Sua amata persona.

 

         L’emozione nasce, oltre che dalla circostanza specifica, dalla constatazione di aver goduto negli anni dell’amicizia e della stima dei Suoi genitori e dall’aver seguito, in silenzio e con attenzione, le fasi della Sua vocazione, dell’impegno nella Curia e degli incarichi prestigiosi da Ella ricoperti così come la Sua formazione teologale fino alla elezione e alla designazione a  191° Abate di Montecassino.

 

         La notizia data a questa Comunità da parte del nostro Parroco don Giorgio della Sua presenza quest’oggi Ci ha dato gioia e speranza e ha accresciuto ancor più il senso di attaccamento all’Abbazia di Montecassino.  La Sua venuta è da considerarsi un evento che va inteso come coronamento di un percorso di programmazione iniziato proprio in questa Chiesa in data 3 luglio 2006 per la celebrazione del 3° Centenario del Miracolo di San Rocco, e che ha visto la partecipazione attiva di tutta la Comunità nel corso del pellegrinaggio, nelle Parrocchie Comunali, della Statua e della Reliquia del nostro Santo Protettore.

 

         Non è fuor di luogo rappresentarLe la soddisfazione e il compiacimento di tutti i Fedeli di Rocca d’Evandro per la vicinanza fisica oltre che spirituale del Nostro Pastore. Questa sera, avvertiamo un tangibile senso di sicurezza perché siamo fermamente convinti che Ella saprà infondere nella intera popolazione della “Terra Sancti Benedicti” sentimenti di speranza, di pace e di serenità di cui sentiamo pressante la necessità.

 

         Eccellenza Reverendissima,

la Comunità di Fedeli di Rocca d’Evandro chiede il Suo conforto nel processo di azione quotidiana teso al rispetto dei Comandamenti e alla formazione integrale della personalità dei giovani, dei nostri giovani, ovvero di coloro che sono ancora nei banchi della scuola e di coloro che si stanno preparando a ricevere i Sacramenti della Comunione e della Cresima. L’azione è delicata ed è fondata sulla speranza, con la consapevolezza che essa diventi certezza, perché si possano rappresentare al meglio i vincoli di solidarietà,  e ciò soprattutto nei confronti dei meno abbienti.

 

         La Comunità di Fedeli di Rocca d’Evandro intende, in occasione di questa Sua prima visita ufficiale a cui speriamo ne seguano tante altre, manifestare obbedienza e gratitudine nella certezza che  Ella vorrà sempre  condividere con Noi   momenti celebrativi ma anche momenti e circostanze di difficoltà che potrebbero intervenire.

 Siamo consapevoli che nella nostra Comunità di Fedeli vi potranno essere momenti di incomprensioni o di  malumori. Siamo, però, certi che il tutto sarà superato privilegiando, come sempre, il colloquio e assicurando la disponibilità all’ascolto. In futuro saremo tutti chiamati ad assolvere al delicato compito di una costante azione di difesa delle  caratteristiche peculiari di questo territorio, ovvero la salvaguardia dell’ambiente naturale che costituirà, con le risorse artistiche e architettoniche presenti sul territorio comunale, certamente una risorsa in termini economici e, inoltre, saremo impegnati a preservare la storica caratteristica, peraltro  documentata, dell’aspetto mite, pacifico e laborioso della nostra popolazione. E’ indubbio che nel perseguire tali fondamentali obiettivi necessita assicurare un’azione concertata con il concorso di tutte le istituzioni : la Chiesa, la Famiglia, la Scuola e la Società.

 

A tal proposito intendiamo rivolgere il nostro sincero e convinto apprezzamento per l’opera svolta sul territorio comunale dai sacerdoti don Gabriele nella Parrocchia di Mortola, don Renato nelle Parrocchie di Cocuruzzo e di Camino e don Giorgio nelle Parrocchie di S. Giuseppe, di Farneto e in questa di S. Maria Maggiore. Dobbiamo proprio alla perseveranza e alle capacità di raccordo e di impulso del nostro Parroco don Giorgio Vargas  l’ottima riuscita dei Festeggiamenti del 3° Centenario del Miracolo di San Rocco. Egli ha dato prova di saper lavorare in silenzio e in continuità, ma soprattutto nella  dovuta riservatezza (anche nei confronti del Comitato Festa e del Comitato Organizzatore!) per quanto ha riguardato la emanazione, da parte dell’Abate Vescovo don Bernardo D’Onorio, oggi Arcivescovo di Gaeta, della Bolla che così recita “…Con il Presente Decreto Costituiamo Patrono di Roccadevandro San Rocco Confessore Con i privilegi liturgici inerenti alla annua Solennità…” e per quanto attiene la donazione a questa Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maggiore, da parte del Patriarca di Venezia Angelo Scola, della Reliquia di San Rocco.

 

Tali eventi, con tutte le manifestazioni che li hanno preceduti, ho inteso personalmente riportare in forma di resoconti giornalieri (oggi inseriti nel Sito Web www.roccadevandro.net ideato e curato dal nostro concittadino Giuseppe Giovini, e che risulta consultato dai tanti nostri emigranti sparsi nel mondo!).  Lo scopo della loro redazione è stato e sarà quello di farli restare impressi nella memoria storica, quale fondamentale tappa della Comunità di Rocca d’Evandro.  Rivolgiamo umilmente l’augurio che questi fatti, così come quello odierno, possano accrescere in Noi, e soprattutto nelle generazioni future, il desiderio della preghiera e di rinverdire il culto verso il Pellegrino di Montpellier.

 

Da qualsiasi parte del territorio comunale si guardi verso nord, imponente risulta stagliata nella visuale l’Abbazia di Montecassino alla quale ci sentiamo legati sia per devozione che per secolari vincoli storici.

 

 

Eccellenza,

Mi permetta di cogliere l’occasione per rivolgerLe una richiesta pressante che, sono sicuro, ha l’unanime consenso dei circa 3.800 abitanti di Rocca d’Evandro.

         Voglia, nella Sua paterna comprensione, intercedere presso le Superiori Istituzioni Ecclesiastiche perché il nostro Comune di Rocca d’Evandro, unitamente a quello di S. Pietro Infine, possa continuare a far parte della Curia Diocesana di Montecassino, e ciò al di là dei confini amministrativi!

         In tale aspettativa ci conforta l’ampia e documentata constatazione dello stretto legame tra Montecassino e la nostra Terra che risale al VI° secolo d.C.  con  il centro fortificato e fiorente di Bantra o di Vandra prima e con le località di Mortola, di Cocuruzzo, di Camino e, soprattutto, della Rocca e del Castello dopo.

    

Il Comitato Festa, il Consiglio Pastorale, il Coro, l’Associazione Pro-Loco, le Autorità Civili e Militari (che ringraziamo per la loro apprezzata presenza), tutti Noi Fedeli diciamo ancora a Lei, Reverendissimo Padre Abate, Grazie, Grazie e ancora Grazie per essere qui tra Noi !! “

                                                                                  

 

archivio stampa 2008 


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