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8 Maggio 2007 | ||
RELIQUIA E STATUA DI SAN ROCCO
II Pellegrinaggio verso le Parrocchie di Camino (1 e 2 maggio), di Farneto (2 e 3 maggio), di Cocuruzzo (3 e 4 maggio), di Mortola (4 e 5 maggio) e di S. Giuseppe (5 e 6 maggio) si è svolto con larga partecipazione della cittadinanza che, con le macchine e a piedi, ha condiviso l'iniziativa spirituale in direzione della preghiera e dell'esempio di San Rocco, servitore degli umili e dei bisognosi. E' difficile (e se tentassimo di farlo sarebbe solamente ingeneroso!) stabilire una graduatoria di merito circa le organizzazioni che i fedeli delle Parrocchie comunali hanno saputo, con amore e con dedizione particolari, assicurare nella accoglienza della Statua e della Reliquia di San Rocco. Le testimonianze saranno custodite da tutti coloro che potranno dire : "C'ero anche io!" e dalle immagini e dalle foto curate dai fratelli Rosa e Franco Teoli, da Onorio Teoli e da Giuseppe Giovini. E' opportuno, però, citare solamente un dato che un concittadino ha voluto fornire: il corteo che si è snodato sabato pomeriggio dalla frazione Mortola a quella di S. Giuseppe contava ben 187 macchine! Esso è stato contrassegnato da continue soste con la presenza di una moltitudine di gente delle contrade Loggia, Rivicciuolo, Ponte Casale, Colli, Demanio Vandra Ovest e Marsella che agli addobbi fatti di coriandoli, nastri, drappi e bandiere inneggianti al Santo hanno puntualmente aggiunto sfiziosi e apprezzati fuochi pirotecnici. Preghiere e cori, sotto l'impulso del parroco don Giorgio Vargas (munito di megafono e seduto nella cabina di un Fuoristrada di proprietà del signor Orlando Teoli che ha svolto le mansioni di attento guidatore) hanno fatto da mirabile cornice al passaggio sull'intero territorio comunale del corteo stesso. La Statua, posta sul vano posteriore della macchina, è stata retta da apposito piedistallo e protetta, con continua ed amorevole cura durante tutti gli spostamenti, dal signori Mario Miele e Giuseppe Bruno. Nella Chiesa di S. Maria di Mortola e in quella di San Giuseppe, sabato 5 maggio il Padre Predicatore Giulio Mezzacapo da Sora, con oratoria spicciola ma incisiva, ha arricchito ancor più il significato della storica celebrazione del III Centenario del Miracolo di San Rocco. Il parroco don Giorgio, infaticabile organizzatore nonché coordinatore di tutte le iniziative, prima del bacio della Reliquia nella Chiesa di San Giuseppe ha annunciato che l'Abate di Montecassino don Bernardo D'Onorio ha concesso l'Indulgenza Plenaria a tutti coloro che tra i fedeli sinceramente e sentitamente si confesseranno e si comunicheranno. In un tripudio (contenuto e pieno di preghiere) di fedeli, domenica 6 maggio la Statua del Santo di Montpellier è ritornata "a casa propria, nella sua dimora abituale", così come ha più volte detto al megafono don Giorgio. Lunedì 7 maggio la Reliquia è stata portata, da Padre Giulio, in località Vallevona per la venerazione dei pochi residenti che ancora restano a presidio di una delle località più amene del territorio comunale. Nel corso dei 6 giorni di attraversamento in lungo e in largo del territorio comunale, insieme è stata unanimemente fatta una constatazione. Oggi il paesaggio di Rocca d'Evandro è bello perché pieno del verde che va dalla montagna alla pianura passando per le balze; la popolazione gode, tutto sommato, di un accettabile grado di vita. In tempi passati, allorquando è nata la fede in San Rocco, il paesaggio sarà stato ugualmente ameno e suggestivo, ma i nostri avi hanno certamente vissuto la privazione per gli stenti quotidiani e per malattie tra cui la pestilenza! Le iniziative appena vissute e in preparazione dei solenni festeggiamenti dell'8 maggio hanno riscosso, dunque, grande successo e forte partecipazione popolare che le persone più avanti negli anni dicono di non aver mai visto prima in nessuna altra occasione. Vi sono le giuste premesse per conseguire l'unione e la solidarietà tra la cittadinanza, tra i fedeli, perché si possano gradualmente riscoprire e meglio apprezzare gli insegnamenti di San Rocco che risultano essere sempre vivi ed attuali. Padre Giulio Mezzacapo, nel corso della omelia nella Chiesa di San Giuseppe ha detto "... la cui stella continua a diffondere luce dopo 7 secoli dalla sua comparsa...".
Prof. Ugo Marandola
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