ROCCA D'EVANDRO. DECISIONE DI CIAMPI
«Una medaglia d'argento
al valor civile»
ILDEBRANDO CAPUTI
Rocca d'Evandro. Meno di un anno fa, in una lettera, un accorato appello
al Presidente della Repubblica Ciampi: «Perché nessun giusto riconoscimento al
nostro Comune per il tributo di sofferenze e sangue pagato durante la Seconda
guerra mondiale? Probabilmente forse l'addebito va rivolto agli amministratori
locali che finora non hanno mai fatto presente il dolore e il dramma sofferto
dall'intera comunità durante quel periodo. Io ritengo, invece, che Rocca
d'Evandro, sia per i gravi danni subiti, sia per le perdite umane causate da
quel periodo infernale, è certamente tra i Comuni maggiormente colpiti». E così
oggi, grazie a quel primo determinante passo, Rocca d'Evandro entra
ufficialmente nell'elenco dei Comuni italiani insigniti dei prestigiosi
riconoscimenti al merito civile e militare. Protagonista di questa straordinaria
pagina di storia e memoria è Pietro Giangrande, 80 anni, ex deportato civile,
principale autore della significativa iniziativà poi doverosamente e
opportunamente supportata nel corso dell'iter di legge sia dall'amministrazione
comunale che dalla locale stazione dei carabinieri.
A comunicare ufficialmente al sindaco Carmine Domenicano il conferimento al
Comune della medaglia d'argento al merito civile, è stato il prefetto Carlo
Schilardi, che in una nota, ha espresso inoltre anche «i più vivi complimenti»
all'intera comunità di Rocca d'Evandro. Tra le motivazioni «i violenti
rastrellamenti e devastanti bombardamenti che provocarono la morte e il
ferimento di numerosissimi cittadini e la quasi totale distruzione
dell'abitato».
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Lapide ai caduti di
Camino |
Monumento ai caduti
nel Centro Storico |
Lapide ai caduti di
San Giuseppe |
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