ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA WILDERNESS

Wilderness DOCUMENTI

 

Anno XX N. 1

Gennaio - Marzo 2005


Area Wilderness Monte Camino

SPUNTA UNA NUOVA AREA WILDERNESS!

 

di FRANCO ZUNINO

 

Quando nel 1997 il Comune di Rocca d'Evandro deliberò la designazione dell'Area Wilderness Monte Camino, il Consiglio comunale volle di propria iniziativa allargare l'area anche ad un settore di montagna che nello Studio per tale proposta era stato scartato in quanto quasi del tutto separato dal settore principale da alcune strade e perché di scarso o nullo "valore Wilderness", oltre che intaccato o bordeggiato da opere antropiche incidenti sull'aspetto paesaggistico ed ambientale (una cava, una linea elettrica, una masseria in attività per l'allevamento di bufale, rimboschimenti pesantemente artificiali); sennonché, nell'autunno del 2004, in seguito ad un riesame della situazione oggettiva dell'Area ed ad una nuova analisi della zona, che rilevava come l'iniziativa di sviluppo pastorale accrescendosi abbia modificato lo stato di fatto originario, anche in considerazione all'esistenza delle piste forestali che, di fatto, quasi la staccano dal blocco principale del Monte Camino, effettuata anche una attenta analisi della zona (che ha permesso di considerare alcuni valloni ed altre zone marginali più nascoste come possedenti comunque un valore come wilderness), alla luce della sussistenza del vincolo comunque a suo tempo imposto con la designazione dell'Area Wilderness Monte Camino, è stata decisa la sua considerazione come tale, seppure a se stante e con propria denominazione: Area Wilderness L'Acquapendola, di 200 ettari.
L'Area, divisa in due settori, comprende una parte di alcuni valloni appartenenti al bacino imbrifero delle pendici settentrionali del Monte Camino nonché il Colle omonimo di 528 m slm. Seppure in parte degradato dalla presenza della masseria attiva, interessante è il bacino altopianico che anche dà il nome alla zona, dove si raccolgono e si concentrano le acque prima di defluire verso valle.
La vegetazione è scarsa, con boschi assai degradati e cespuglieti di tipo mediterraneo, con roverelle, aceri campestri, ornielli, lecci, alberi di Giuda, terebinti ed altre specie di macchia, ma soprattutto dominanti sono le zone a pascolo.

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