Martedì 28 Dicembre 2004

«Alluvioni e smottamenti, torna la paura »

ILDEBRANDO CAPUTI

OLIMPIA SORICE


Fiumi straripati, strade interrotte, allagamenti delle campagne, alberi sradicati, interruzione nella fornitura idrica, disagi complessivi alla viabilità: è questo il quadro dell’emergenza maltempo che si registra e si evidenzia dopo tre giorni di ininterrotta pioggia nei comuni dell’Alto Casertano e della zona costiera. Alcune famiglie sono state costrette e lasciare le loro abitazioni e a trovare sistemazioni di fortuna presso parenti e amici. Il Volturno rompe gli argini. I problemi maggiori sono arrivati dal fiume Volturno che in vari punti del suo corso, a partire da Capriati per arrivare ad Ailano, Vairano Patenora e Pietravairano, ha rotto con particolare forza gli argini, inondando le campagne circostanti e invadendo anche alcune importanti strade di collegamento da e per il Matese e l’area del Vairanese. Sette famiglie, per motivi precauzionali, sono state invitate ad abbandonare le loro abitazioni, che si trovano a poca distanza dalla foce del fiume. Il mare molto agitato, hanno spiegato tecnici della protezione civile, non riesce a «ricevere» al meglio le acque del fiume. Interrotta per l’intera giornata di ieri (dopo lo stop al transito decretato l’altra sera) la provinciale Vairano Patenora-Valle Agricola (con deviazione per via Ferrara), e dalle 10.30 di ieri mattina, la piena del Volturno ha letteralmente invaso anche un tratto della provinciale Pietravairano-Quattroventi.

 

Fotografie di Enzo Giovini

 

L’area del Garigliano. Straripato ieri mattina anche il Garigliano, e buona parte della piana del territorio di Rocca d’Evandro si presentava agli automobilisti come un unico immenso lago, con campagne completamente sommerse dall’acqua. Disagi al transito sulle varie strade che attraversano il comune ai confini con il Lazio però non sono arrivati dal fiume ma dai vari torrenti che alimentano il fiume, con le maggiori difficoltà lungo la statale 430 «Valle del Garigliano» (collega la Casilina ed il casello A1 di San Vittore con l’Appia), nella frazione Mortola, a poca distanza dal bivio per Galluccio. Preoccupazione e paura, per gli abitanti della zona che costeggia il Garigliano e di Piedimonte Massicano. Il fiume è straripato a circa duecento metri dalla foce, allagando i terreni circostanti. Soprattutto la zona demaniale di Baia Domizia nord e quella del camping «La Foce» sono state invase dall’acqua. A Rocca d’Evandro, i forti temporali hanno causato un black out elettrico per l’alimentazione di alcuni pozzi, con il risultato che ieri il paese è rimasto senza una normale erogazione idrica. Tanti gli alberi spezzati o sradicati dalla bufera di acqua e vento che si è abbattuta in alcune zone, e per fortuna, dai primi rilievi senza procurare alcun danno a cose, abitazioni o persone. A Vairano Patenora, ad esempio, tre gli alberi caduti (tra cui un pino secolare nel centro del paese) e prontamente rimossi da protezione civile e vigili urbani. Non si registrano danni invece nei quattro paesi della valle di Suessola, Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico sebbene lo stato di allerta della Protezione civile e le misure di emergenza predisposte d’intesa con la Prefettura (coordinate dal prefetto Schilardi e dal viceprefetto Fedele) restano confermati. Indenne anche il territorio di Cervino, soddisfatto il sindaco di Arienzo Giuseppe Medici che ritiene di aver prevenuto eventuali danni: «Qualche giorno prima di Natale abbiamo provveduto, con una squadra di giardinieri, a privare i pini che costeggiano corso Europa e la zona detta della Ciampetta, delle pigne. Con il forte vento di questi giorni, si sarebbero certamente trasformate in veri micidiali proiettili. Altri danni per fortuna non ne abbiamo avuti».

 

archivio stampa 


Copyright © 2004-2005 www.roccadevandro.net - Tutti i diritti riservati