N. 4 - 31 Agosto 2005


LETTERE AL GIORNALE

ROCCA D'EVANDRO: IL CASTELLO, DAI FASTI CELEBRATIVI ALL'OBLIO

 

Questa estate 2005 è stata avara di appuntamenti culturali al Castello e ciò in aperta controtendenza con le celebrazioni e le manifestazioni primaverili ed estive degli ultimi anni. E meno male che ampie assicurazioni in merito al prosieguo delle manifestazioni erano state date nel corso delle magnifiche ed indimenticabili serate del 29, 30 e 31 luglio dello scorso anno che hanno visto impegnati gli Strumentisti del Teatro alla Scala di Milano, tra cui spicca la presenza di Roberto Miele, nostro giovane e valente concittadino!
Quest'ultima iniziativa, fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale e dalla Comunità Montana "Monte S. Croce" di Roccamonfina, avrebbe dovuto ripetersi con maggiori arricchimenti artistici quest'anno e dar luogo alla 3^ edizione visto anche il successo di pubblico, e soprattutto la presenza di molti cultori di Musica Classica attirati nel magnifico cortile del vecchio Castello e provenienti dai Comuni del vasto comprensorio dell'Altocasertano e del Basso frusinate. Ma ciò, purtroppo, non si è verificato interrompendo di fatto una tradizione che, seppur giovane, avrebbe potuto rappresentare un appuntamento culturale da non perdere nel corso degli anni futuri e che, nell'idea degli amministratori e della cittadinanza, avrebbe dovuto essere maggiormente curata tramite l'allestimento di una o più settimane di Manifestazioni. Si sarebbe dovuto dar luogo, cioè, ad una Rassegna comprendente musica classica e moderna, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, il tutto nell'ambito di convegni e dibattiti tesi a favorire la riflessione circa il miglior utilizzo del maniero e delle sue pertinenze in merito anche alla rivisitazione storica del passato di Rocca d'Evandro e dell'intero comprensorio. Il tutto era ed è in linea con le precedenti iniziative che hanno visto il Castello "Ettore Fieramosca", del X secolo e ricco di storia, frequentato da tanti visitatori, con cadenza annuale, proprio e solo in tali occasioni e, dunque, durante le varie fasi di ripristino ormai giunto quasi alla conclusione.
È superfluo e, sicuramente, inutile andare alla ricerca del perché di tale battuta d'arresto, una cosa è certa: la cittadinanza, e con essa le comunità limitrofe, fiere di vivere a pieno tali occasioni culturali, si sentono giustamente tradite e non riescono a comprendere le motivazioni che hanno impedito l'organizzazione degli Appuntamenti che, nel recente passato, hanno rappresentato un raggio di luce culturale. E ciò in senso puramente metaforico, atteso che dall'estate 2002 un faro era stato posto nei giardini del Castello e, di notte, illuminava la facciata posta a settentrione che era visibile dall'intera vallata del cassinate e, finanche, lungo l'arteria autostradale in direzione sud. Dall'estate 2004 il faro non c'è più, il castello è visibile solo di giorno ed esso è stato spogliato delle manifestazioni celebrative!
Occorre che Noi Amministratori, del Comune e della Comunità Montana, al di là delle appartenenze a Gruppi di Maggioranza o di Minoranza, sappiamo continuare l'immane opera intrapresa nel tempo e mettiamo in atto strategie politico-amministrative utili al decollo delle capacità di tipo ricettivo-turistico-economiche del Castello perché esso possa rappresentare per le future generazioni, anche per le realtà architettoniche e paesaggistiche e per i reperti archeologici presenti sul territorio comunale e nel comprensorio del cassinate e dell'alto casertano, un volano di occasioni occupazionali e di rilancio zonale anche e soprattutto dal punto di vista culturale!
È quest'ultimo aspetto, ovvero quello culturale, che deve rappresentare il discorso centrale per l'azione futura volta a richiamare l'attenzione sul nostro percorso storico: le occasioni di tipo culturale sono i momenti propizi per rivisitare il nostro passato, così come è stato precedentemente fatto, anche a costo di tanti sacrifici. Memorabili restano nella memoria di tanti alcune Manifestazioni che hanno visto protagonisti il Castello e i suoi magnifici Giardini (essi sono da visitare per la presenza di sentieri in pietra, per la Chiesa di Santa Barbara, per la presenza di piante tipiche del paesaggio mediterraneo!). Basti ricordare: "Presentazione Restauro del Castello" del 1996, "Musica,Arte e Archeologia al Borgo" con esposizione di reperti archeologici, di utensili della civiltà contadina e di foto dell'800 e del '900 e con esibizione dei Musicisti Napoletani) del 1997, "Rappresentazione Teatrale - Agib, il terzo monaco" da parte di studenti del DAMS di Bologna del 2002, "Serate Musicali" tenute da alcuni Strumentisti del Teatro alla Scala di Milano - 1^ edizione - del 2003 ed infine "Concerto al Castello" 2^ edizione- del 2004.
Se non si imbocca questa strada maestra che porti alla riflessione tesa a promuovere le occasioni culturali al Castello, considerando che ciò, per le future generazioni, è prioritario anche rispetto alle opere strutturali, appaiono veramente contraddittori gli sforzi intrapresi dagli anni '80 (acquisizione al patrimonio comunale del Maniero!) per la ristrutturazione e il restauro. In effetti l'oculato utilizzo, da parte degli amministratori in collaborazione con la Soprintendenza per i BB.AA. di Caserta e Benevento, dei tanti finanziamenti utili per la sua riattazione nonché i Progetti in fase di definizione che interessano il Castello e le sue adiacenze (di particolare rilevanza è il PIT: Progetto Integrato Territoriale - Filiera Enogastronomica Porta di Ingresso alla Strada dei Vini Galluccio e Falerno) , i Borghi Medioevali di Centro Storico, di Camino e di Cocuruzzo (pensiamo al Progetto "Riqualificazione Tessuto Edilizio del Centro Storico per la realizzazione di botteghe artigianali e centro informativo in Piazza Fanelli") così come quello legato al Parco Archeologico località Porto di Mola che, tutti insieme, rappresenteranno in avvenire un pacchetto turistico di non poco interesse, sarebbero poca cosa se non ci si impegna dovutamente per la promozione culturale.
In conclusione, riteniamo che gli Amministratori, me compreso, debbano impegnarsi al meglio per favorire in ogni modo l'organizzazione di eventi culturali. La realtà del Castello offre ogni tipo di possibilità di riuscita e, laddove iniziative non dovessero nascere spontanee dai cittadini o dai circoli e sodalizi presenti sul territorio, chi si occupa della Cosa Pubblica ha il dovere di programmare serie iniziative sotto forma di spettacoli ricreativo-culturali nell'ambito di convegni e seminari, il tutto in attesa della completa fruizione del maniero e delle sue adiacenze. Cesare Pavese ha detto " quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato, si spegne". Noi vogliamo essere creatori di occasioni perché abbiamo un passato e perché dobbiamo preservare nei giovani la vitalità creatrice e non certo l'oblìo!
 

Ugo Marandola

 

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