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Martedì
21 Febbraio 2006 |
IL GIALLO
Avvelenato il lupo di monte Camino
Rocca
d’Evandro. Un ritorno atteso 50 anni sulle montagne
dell’Alto Casertano. Pochi mesi, ed è già forse di nuovo un
addio. Ricordate nei mesi scorsi le numerose impronte
segnalate per alcune settimane e poi quella carcassa di
animale ritrovata in una delle valli di monte Camino, la
montagna che separa Campania e Lazio? Bene, era
effettivamente un raro (e protetto) esemplare di lupo. La
risposta ufficiale è arrivata ieri al Comune di Rocca
d’Evandro dal servizio veterinario del Parco nazionale
d’Abruzzo, con in allegato il referto necroscopico eseguito
presso l’istituto zooprofilattico sperimentale «Caporale» di
Teramo. La causa della morte non lascia dubbi: nello stomaco
e nel fegato dell’animale sono state ritrovate massicce dosi
di Diazinon, un decesso causato quindi da avvelenamento per
ingestione di un potente pesticida organofosforico
utilizzato in vari settori dell’agricoltura (l’insetticida
mescolato e unito a pezzi di carne diventa una micidiale
polpetta, come quelle tante volte utilizzate per le stragi
dei poveri cani e gatti randagi). Poiché si tratta di un
animale protetto l’intera documentazione relativa
all’avvelenamento del lupo di monte Camino è stata inviata
dal Parco nazionale d’Abruzzo a vari enti e organi
interessati, tra cui, per le indagini del caso, anche alla
Procura della Repubblica di Cassino. La carcassa
dell’animale è stata ritrovata nei mesi scorsi (dopo alcune
denunce di aggressioni ad allevamenti locali) in località
«Bocca di Piano» dagli agenti della polizia municipale di
Rocca d’Evandro.
ILDEBRANDO CAPUTI
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