Storia di Rocca d'Evandro

   

Don Angelo Pantoni

  Biografia e note personali
Rocca d'Evandro
   I - I primi secoli
  II - Il Cinquecento
  III - Il Seicento

  IV - Il Settecento e il 

    rifacimento della chiesa

  V - L'Ottocento e il Novecento
  VI - Vicende del clero
  VII - Stato attuale delle chiese

  VIII - Il Comune e la

    popolazione

Cocuruzzo
  I - Dalle origini al tardo  

   Seicento

  II - Dal Settecento ai nostri

    giorni

Mortola
 Mortola 
Camino

 Camino e la Chiesa della SS.

    Trinità sul Monte Maggiore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Don Angelo Pantoni

  Biografia e note personali
Rocca d'Evandro
   I - I primi secoli
  II - Il Cinquecento
  III - Il Seicento

  IV - Il Settecento e il 

    rifacimento della chiesa

  V - L'Ottocento e il Novecento
  VI - Vicende del clero
  VII - Stato attuale delle chiese

  VIII - Il Comune e la

    popolazione

Cocuruzzo
  I - Dalle origini al tardo  

   Seicento

  II - Dal Settecento ai nostri

    giorni

Mortola
 Mortola 
Camino

 Camino e la Chiesa della SS.

    Trinità sul Monte Maggiore

                  di Don Angelo Pantoni            

 Biografia

 

Il 4 maggio 1988 moriva don Angelo Pantoni, monaco di Montecassino, ingegnere e insigne studioso di archeologia e storia dell'arte cassinese, che insieme con don Tommaso Leccisotti († 1982) e don Anselmo Lentini († 1989) ha dato grande lustro alla storiografia medievale cassinese per oltre un cinquantennio. Nacque a Firenze il 5 giugno 1905. Si laureò in ingegneria civile nel 1928 presso l'Università degli Studi di Padova. Nel 1929, anno del XIV centenario della fondazione di Montecassino da parte di S. Benedetto, lasciò Firenze e venne sull'arce cassinese. Renato Pantoni emise la sua professione religiosa il 1° maggio del 1931, prendendo il nome di don Angelo.  Fu ordinato sacerdote dall'abate Gregorio Diamare il 3 novembre 1935.
Il grande monaco e studioso Don Tommaso Leccisotti, notando ben presto le capacità di studioso di don Angelo, lo avviò agli studi che lo avrebbero tenuto occupato per tutta la vita. Gli interessi del giovane Pantoni furono rivolti all'archeologia, all'arte, alla storia del monastero di Montecassino, del monachesimo e soprattutto alla spiritualità del mondo monastico italiano ed in particolare della Congregazione Cassinese.
Il Pantoni cominciò a interessarsi anche dell'Osservatorio astronomico di Montecassino e ne divenne il responsabile fino alla vigilia della guerra, quando, nell'ottobre del 1943, dovette lasciare il monastero insieme alla maggior parte della comunità monastica. Negli anni immediatamente precedenti il bombardamento di Montecassino, per incarico dell'abate Diamare, su
richiesta della Soprintendenza alle Antichità e Belle Arti, con molto impegno e competenza curò le planimetrie e le altimetrie del monastero. Un lavoro che si rivelò di grandissima utilità per la ricostruzione dell'abbazia di Montecassino, perché, ritornato in sede dopo la guerra, il Pantoni fu uno dei più validi collaboratori dell'abate Ildefonso Rea nella immane opera di ricostruzione della Casa di S. Benedetto.

Un altro settore di studi che don Angelo coltivò con passione e competenza, oltre all'archeologia, fu l'arte cassinese medievale. Si prodigò molto per salvare gli ultimi superstiti affreschi medievali ed in particolare la bella abside del Crocifisso (ora custodita nella cappella di S. Anna a Montecassino) e gli affreschi di S. Maria di Trocchio, conservati pure a Montecassino. Studiò gli affreschi medievali di Sant'Elia Fiumerapido e di San Vittore del Lazio (chiesa di San Nicola), che fece conoscere al grande pubblico con due saggi ben documentati. Ancora utilissime sono le Ricerche storico-artistiche su quasi tutti i paesi del Cassinate pubblicate nel Bollettino Diocesano di Montecassino, e che ora si stanno ristampando in singoli volumi. Una cura tutta particolare riservò pure per l'abbazia di San Vincenzo al Volturno, per la quale pubblicò il volume "Le chiese e gli edifìci del monastero di San Vincenzo al Volturno", Montecassino 1980 (Miscellanea Cassinese, 40).
Numerosissimi sono gli studi e gli interventi di don Angelo Pantoni, pubblicati in riviste specializzate: la sua bibliografia raccoglie circa trecento voci. Le recensioni e le segnalazioni bibliografiche sono invece ancora di più.


Montecassino, 4 maggio 1998, decimo anniversario della morte di don Angelo Pantoni

Don Faustino AVAGLlANO

 

Note personali


Presentazione
 

...Ho avuto modo di incontrare don Pantoni, a partire dalla metà degli anni '70, nel nostro Istituto, mentre ne ero appena diventato bibliotecario. Ricordo un personaggio discreto ed assorto nelle sue ricerche, una figura di studioso «di altri tempi», di quelli prestigiosi, noti per la loro bibliografia, avendone spesso incontrato il nome a firma di monografie, articoli in riviste specializzate o atti di congressi, nell'ambito delle ricerche che compivo allora per gli esami del corso di specializzazione del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana...

...La formazione di don Pantoni, laureatesi in Ingegneria all'Università di Padova, prima di dedicarsi agli studi storici ed archeologici spiega certamente la particolare ricchezza dei suoi interessi e della sua produzione scientifica, nonché il suo rigore metodologico e le sue capacità tecniche, ad esempio nel campo del rilievo, così essenziale per l'interpretazione dei dati archeologici...
...Fu un convinto utilizzatore delle fonti, di tutte le fonti, di ogni epoca, dando il giusto valore ai minimi resti archeologici, ai testi, compresi quelli epigrafici, alla documentazione grafica, ai disegni di tutte le epoche, senza dimenticare mai la dimensione religiosa del messaggio di luoghi e monumenti cristiani plurisecolari.

 

Philippe PERGOLA
Rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana

 

ANGELO PANTONI: L'ARCHEOLOGO DI MONTECASSINO

 

Angelo Pantoni era completamente sordo quando lo incontrai per la prima volta nel 1980. Portava spessi occhiali, indossava una lisa tonaca e vecchi stivali! Veniva regolarmente a visitare i nostri scavi a S. Vincenzo (S. Vincenzo al Volturno), e sempre si mostrava entusiasta, pronto nella battuta (un tratto toscano del suo carattere, egli diceva) e prodigo di idee e informazioni. Ci ha consentito di capire monumenti che, visibili trenta anni fa, sono oggi celati dalla vegetazione. In una occasione, con la sua caratteristica energia, organizzò perfino il disboscamento del sottobosco per persuaderci a scavare un edifìcio altrimenti invisibile.
Durante le sue visite traeva sempre dalle pieghe della sua tonaca un blocco per note, un metro ed un apparecchio fotografico e, con grande concentrazione, annotava e registrava le nostre ultime scoperte.

La sua passione per la storia e l'archeologia era assolutamente contagiosa e rinfrancante. È stato un privilegio averlo conosciuto anche perché, come tutti i grandi antiquari, è stato egli stesso un pezzo di storia.

 

Richard HODGES

Archeologo inglese

 

RICORDO DI DON ANGELO MONACO CASSINESE


La memoria cancella alcuni ricordi, altri ne rafforza. È così che non mi ricordo come abbia preso contatto la prima volta con don Angelo, né mi ricordo come lo avvisassi delle mie visite in abbazia (forse, semplicemente, era la portineria che provvedeva ad avvisarlo), ma me ne ricordo bene la figura eretta, l'accento toscano della voce e soprattutto la sua lavagnetta portatile sulla quale gli si formulavano le domande. Mi ricordo anche bene quanto generosamente desse indicazioni sulla provenienza dei più diversi pezzi di scultura, o di altro, a chi gliene chiedesse.

L'ordine di S. Benedetto e la sua abbazia madre hanno avuto una lunga, gloriosa serie di monaci che hanno dedicato la loro vita, giusto l'insegnamento del loro Padre, alla preghiera e al lavoro, un lavoro intellettuale forte e fertile. Don Angelo Pantoni è stato uno di questi, l'ultimo fra chi ci ha lasciato, ma non certo l'ultimo della sua millenaria storia. Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere Lui stesso può ricordarsene la Sua immagine umana. Con la lettura dei suoi scritti chi non l'ha conosciuto può coglierne adesso, almeno in parte, la Sua immagine intellettuale.
 

Prof. Valentino PACE

 

Biografia di don Angelo Pantoni e note personali tratte dal libro ANGELO PANTONI, Montecassino. Scritti di archeologia e arte, I, a cura di FAUSTINO AVAGLIANO, Montecassino 1998

 

 

 

 

 

 

 

   


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