CRONOLOGIA Seconda Guerra
Mondiale
Fronte:
Italiano
Territorio:
Comune di Rocca d’Evandro e zone limitrofe
Novembre 1943
1° novembre
Il feldmaresciallo
Kesselring, comandante in capo delle forze tedesche nell’Italia
meridionale, emana una “direttiva per la condotta nella campagna” in cui
precisa che la
10ª armata del gen. Vietinghoff non deve preoccuparsi del pericolo di
sbarchi anfibi degli
Alleati sulle coste tirreniche e adriatiche della penisola italiana, ma deve
concentrare ogni suo sforzo nella difesa della linea Reinhard
(Bernhardt) per
guadagnare tempo e fortificare sempre più la linea Gustav.
Sul fianco sinistro della V armata USA continua l’attacco del X corpo
britannico sulla linea compresa tra i monti Massico e Santa Croce. Mentre la
56ª divisione (X corpo britannico) entra a Roccamonfina, reparti della 34ª
divisione (VI corpo USA) raggiungono Capriati al Volturno.
2 novembre
Nel settore in cui opera il
X corpo britannico (5ª armata USA), pattuglie della 7ª divisione corazzata e
la 46ª divisione di fanteria raggiungono il fiume
Garigliano.
4 novembre
Nel settore della V armata
USA, il X corpo britannico, che già controlla i monti Massico e Santa Croce,
prepara l’attacco della 56ª divisione al Monte
Camino.
Avanzano anche le unità della 34ª divisione: elementi della 45ª divisione
conquistano Venafro mentre unità della 34ª divisione entrano a Santa Maria
Oliveto e Roccavirondola.
Il XIII corpo britannico del gen. Leese (8ª armata britannica) entra a
Isernia, importante nodo stradale, senza incontrare resistenza, mentre sulla
destra dello schieramento di Montgomery il V corpo conquista San Salvo, dopo
un generale arretramento nel settore delle truppe del LXXVI corpo corazzato
tedesco.
5 novembre
La V armata USA lancia nel
suo settore una serie di azioni coordinate nel tentativo di sfondare la
linea Reinhard (Bernhardt), ultimo baluardo prima dell’ultima linea difensiva
tedesca, la Gustav. Gli attacchi continuano per 10 giorni durante i quali le
truppe alleate devono fare i conti, oltre che con l’ostinata resistenza di
reparti del XIV corpo corazzato del gen. Hube, con l’inclemenza del tempo.
La 56ª divisione (X corpo britannico) appoggiata da reparti del VI corpo USA
inizia la battaglia per la conquista del Monte
Camino: sulla destra la 3ª divisione (VI corpo americano) sferra una
serie di attacchi per aggirare la posizione di Mignano.
6 novembre
La 56ª divisione (X corpo
britannico) e le unità della 3ª divisione USA (VI corpo) proseguono i
rispettivi attacchi al Monte Camino e al
Monte la Difensa*. Più a est le batterie
della 45ª e della 34ª divisione americane battono, ma senza successo, le
postazioni tedesche sui Monti Rotondo e Lungo.
7 novembre
Continuano, senza
apprezzabili risultati, gli attacchi delle unità della V armata statunitense
contro la linea Reinhard (Bernhardt).
8 novembre
Nel settore in cui opera il
X corpo britannico (V armata USA), la 56ª divisione respinge una serie di
violenti contrattacchi dei mezzi corazzati tedeschi del gen. Hube nei pressi
di Calabritto.
Unità del VI corpo USA raggiungono la cima del Monte Rotondo, e più a nord
la 45ª divisione continua le operazioni per la conquista delle alture a nord
di Venafro e Pozzilli.
Il tempo continua ad essere pessimo e le condizioni del terreno impongono
una nuova pausa delle operazioni.
Il gen. Alexander, comandante il XV Gruppo di armate che opera in Italia,
prepara i piani per sbarchi anfibi sulla costa tirrenica oltre la linea
Gustav.
10 novembre
Reparti della 45ª divisione
USA raggiungono le alture tra Pozzilli e Filignano senza incontrare
resistenza.
Sul monte Corno le unità della 45ª divisione vengono sostituite con il I
battaglione Rangers.
Intanto, nello schieramento tedesco avvengono importanti spostamenti di
truppe: il gen. Joachim Lemelsen, che ha da poco sostituito il gen.
Vietinghoff al comando della 10ª armata, temendo imminente uno sfondamento
alleato della linea Bernhardt sulla strada per Cassino, decide di spostare
verso quel settore la 26ª Panzerdivision e la 2ª Panzergrenadier che vanno
cosi a rinforzare i reparti del XIV corpo corazzato del gen. Hube. Poiché la
malconcia 16ª Panzerdivision era stata inviata nelle retrovie, il LXXVI
corpo corazzato tedesco ha ora in prima linea la 65ª divisione fanteria (sul
basso corso del Sangro) e la 1ª divisione paracadutisti (nel settore
centrale dello schieramento tedesco).
12 novembre
La 56ª divisione (X corpo
britannico), dopo prolungati e inutili attacchi, è costretta a ritirarsi
dalle posizioni sul Monte Camino.
Scarsi progressi vengono anche compiuti nel settore del VI corpo USA dove
reparti della 45ª divisione non riescono a raggiungere la località di
Acquafondata.
Tutto lo schieramento alleato comunque è in crisi davanti alle difese della
linea Reinhard (Bernhardt).
13 novembre
Il gen. Clark, comandante la
V armata USA, fa notare ad Alexander che l’ulteriore protrarsi
dell’offensiva alleata in quelle condizioni finirebbe col sacrificare
inutilmente le sue divisioni, e in particolare la 56ª britannica e la 3ª
americana.
All’italia è riconosciuto ufficialmente dagli Alleati lo “status” di
"nazione cobelIigerante”.
14 novembre
Durante la notte gli inglesi
della 56ª divisione cominciano ad abbandonare le posizioni avanzate sul
Monte Camino.
15 novembre
Alexander ferma la offensiva
delle truppe alleate ritenendo che i suoi uomini siano stati provati fin
troppo durante le due ultime settimane, soprattutto nel settore occidentale.
Intanto ordina la riorganizzazione delle sue forze in preparazione di un
nuovo tentativo per sfondare le linee tedesche.
24 novembre
Il comando della V armata
USA delinea il piano finale di attacco, la cui fase iniziale è prevista
attorno al 2 dicembre. La prima fase comporterà la conquista del settore
Monte
Camino-Monte la Difensa-Monte Maggiore, preceduta, il 1° dicembre,
dalla conquista di Calabritto. La seconda e terza fase prevedono il
superamento del Monte Sammucro e l’attacco verso la valle del Liri.
25 novembre
Il Comando Supremo Alleato
approva il piano per la operazione “Shingle” (Embrice), che prevede uno
sbarco ad Anzio.
Giunge dall’Africa lo Stato Maggiore del Corpo di spedizione francese che
dovrà aggregarsi alla V armata americana.
30 novembre
In preparazione della
operazione “Raincoat” (Impermeabile) (attacco alle posizioni nemiche sul
Monte Camino), reparti della V armata
americana iniziano una serie di attacchi diversivi verso San Pietro e il
basso Garigliano.
Dicembre 1943
1° dicembre
Nel settore
della V armata USA si registra un’intensa attività aerea in preparazione
dell’attacco contro la
linea Reinhard (Bernhardt). All’imbrunire, la CXXXIX
brigata (46ª
divisione) inizia un attacco diversivo verso Calabritto, peraltro ostacolato
da ostruzioni e campi minati. Anche nel settore in cui opera il VI corpo USA
è molto efficace la resistenza opposta dai reparti tedeschi.
2 dicembre
In
preparazione della
operazione "Raincoat”,
vale a dire
l’attacco al
Monte
Camino, l’aviazione e
l’artiglieria alleate battono le posizioni tedesche.
Mentre fallisce l’attacco contro Calabritto, la 56ª
divisione inglese (X corpo) al calare della notte lancia il suo attacco al
Monte Camino
da sud. Da nord-est, contro il Monte Camino,
si lancia anche il II corpo.
3 dicembre
La 56ª divisione (X corpo)
avanza sul Monte Camino fino a quota 819;
reparti della 36ª divisione USA si impadroniscono del
Monte Maggiore.
5 dicembre
Nel settore occidentale, le
unità della V armata USA mantengono le posizioni a prezzo di gravi
sacrifici.
6 dicembre
La 56ª divisione inglese (X
corpo) occupa la cima del Monte Camino.
Iniziano feroci combattimenti per il possesso del
Monte la Difensa.
7 dicembre
La V armata USA inizia la
seconda fase delle operazioni per lo sfondamento della linea Reinhard: le
unità alleate si muovono verso le posizioni di San Pietro, a nord in
direzione del Monte Sammucro. Dopo violentissimi scontri, i tedeschi
iniziano a ritirarsi dal Monte la
Difensa, la cui difesa è divenuta
problematica dopo che gli inglesi si sono impadroniti del
Monte Camino.
8 dicembre
Continua la battaglia del Il
corpo per la conquista delle posizioni attorno a San Pietro.
Il I gruppo motorizzato italiano, inquadrato nelle formazioni alleate,
attacca Monte Lungo, ma ne viene respinto con perdite pesantissime.
Sul Monte Sammucro, unità della 36ª divisione USA (VI corpo) devono
fronteggiare un violento contrattacco tedesco. La 34ª divisione americana
viene sostituita dalla 2ª divisione di fanteria marocchina.
9 dicembre
Con la conquista di
Rocca d’Evandro da parte della 36ª
divisione americana, termina l’operazione per il possesso del settore di
Monte Camino. La controffensiva tedesca sul
Monte Sammucro è definitivamente respinta.
10 dicembre
Attorno a San Pietro e al
Monte Sammucro, l’attività militare si è notevolmente ridotta. Gli americani
si consolidano.
12 dicembre
La 36ª divisione (II corpo)
si prepara all’attacco finale alle posizioni tedesche sul Monte Lungo e
occupa l’altura di San Giacomo, tra Monte Lungo e
Monte Maggiore. Ma anche le unità del VI corpo si preparano
all’attacco generale previsto per il 15 dicembre.
14 dicembre
Le unità della V armata USA
completano i preparativi per l’offensiva del 15. Durante la notte iniziano i
primi movimenti di truppe.
15 dicembre
La V armata USA attacca con
tutte le sue grandi unità la linea Reinhard. Particolarmente violenta la
battaglia per la conquista di San Pietro, dove è impegnato il II corpo.
16 dicembre
La 36ª divisione (Il corpo)
conquista il Monte Lungo, mentre continuano gli attacchi verso San Pietro le
cui posizioni, dopo la caduta di Monte Lungo, non sono più facilmente
difendibili. Per coprire la ritirata, i tedeschi lanciano pesantissimi
contrattacchi che continuano per tutta la notte tra il 16 e il 17.
17 dicembre
I tedeschi si ritirano da
San Pietro inseguiti dalle unità americane del Il corpo, che nella mattinata
entrano nell’abitato distrutto.
20 dicembre
Vengono annullati i piani
per un’operazione anfibia della V armata sulla costa tirrenica a causa della
lenta avanzata contro le linee tedesche e per la mancanza di sufficienti
forze da sbarco.
Unità del Il corpo continuano gli attacchi per liberare il versante
occidentale del Monte Sammucro.
24 dicembre
Il presidente americano
Roosevelt e il primo ministro inglese Churchill annunciano la nomina del
gen. Eisenhower a Comandante Supremo delle Forze di liberazione alleate in
Europa. Dal canto suo, Churchill annuncia la nomina del gen. Montgomery a
comandante del XXI Gruppo di armate in sostituzione del gen. sir Bernard
Paget. Al comando dell’8ª armata, al posto di Montgomery viene chiamato il
gen. sir Oliver Leese, già comandante del XIII corpo britannico operante in
Italia.
26 dicembre
Le alture di Sammucro sono
definitivamente conquistate dalle truppe alleate.
29 dicembre
Un Commando alleato compie
un raid sulla costa tirrenica a nord della foce del
Garigliano.
31 dicembre
Sul fronte ovest, quello
della V armata USA, il 6° regg. fanteria americano rimpiazza il 15° suI
Monte Lungo.
Gennaio 1944
2 gennaio
Il gen. Alexander,
comandante il XV Gruppo di armate in Italia, stabilisce che l’operazione
“Shingle” (vale a dire l’attacco anfibio sulle coste del Mar Tirreno nei
pressi di Anzio) debba avvenire tra il 20 e il 31 gennaio. Qualche giorno
prima dell’inizio dell’operazione la 5ª armata dovrà lanciare un deciso
attacco verso Cassino e Frosinone per impegnare il maggior numero possibile
di tedeschi.
4-5 gennaio
Nella notte, in preparazione
dell’attacco al Monte Cedro, unità della 46ª divisione (X corpo britannico)
stabiliscono una testa di ponte sulla riva settentrionale del fiume Peccia.
5 gennaio
Gli attacchi del X corpo
britannico al di là del fiume Peccia,
contro i monti Cedro e Porchia, sono contenuti dalle forze tedesche della
10ª armata di Vietinghoff.
7 gennaio
Unità del Il corpo USA e del
X corpo britannico conquistano rispettivamente il Monte Porchia e il Monte
La Chiaia.
8 gennaio
La CXXXIX brigata della 46ª
divisione (X corpo britannico) conquista il Monte Cedro senza riscontrare
resistenza.
9 gennaio
La 10ª e la 34ª divisione
(II corpo USA), conducono gli attacchi definitivi per conquistare Cervaro e
il Monte Trocchio. Gli ultimi reparti della 45ª divisione americana lasciano
il posto alla 3ª divisione algerina (Corpo di Spedizione francese).
10 gennaio
In prossimità di Cervaro e
del Monte La Chiaia si registra un forte contrattacco tedesco.
12 gennaio
Inizia l’offensiva aerea
alleata per preparare lo sbarco ad Anzio. Il VI corpo del gen. Lucas riceve
l’ordine di effettuare lo sbarco nel settore Anzio-Nettuno alle ore 2 del 22
gennaio. Unità della 34ª divisione superano Cervaro e si impadroniscono
delle alture attorno alla cittadina.
Nel settore in cui opera il Corpo di Spedizione francese, la 3ª divisione
algerina sulla sinistra dello schieramento e la 2ª divisione marocchina,
sulla destra, iniziano gli attacchi verso Sant’Elia Fiumerapido.
13 gennaio
Il lI corpo statunitense è a
ridosso del Monte Trocchio, ultimo baluardo che sbarra la strada al fiume
Rapido.
15 gennaio
Con l’appoggio del Corpo di
Spedizione francese che gli copre il fianco destro, il Il corpo americano
del gen. Geoffrey Keyes lancia un attacco in direzione del fiume Rapido
conquistando il Monte Trocchio, ultimo rilievo prima del corso d’acqua: è
giunto il momento per i reparti americani di tentare lo sfondamento della
linea Gustav e raggiungere la valle del Liri.
16 gennaio
Nel rapporto odierno sulla
situazione in Italia, il Servizio Informazioni alleato riferisce che i
tedeschi manifestano segni di “cedimento dovuti alle perdite, alla
stanchezza e probabilmente alla demoralizzazione per l’andamento della
guerra. Non vi è motivo di dubitare” prosegue il documento “che il nemico
riesca a mantenere saldamente la linea difensiva di Cassino, resistendo ad
un attacco ben coordinato.
Dato che le operazioni contro Cassino precederanno l’operazione ”Shingle”
(contro Anzio) è molto probabile” conclude il rapporto “che la minaccia in
direzione di Roma con lo sbarco ad Anzio induca il nemico a ritirarsi dalle
posizioni [sulla linea Gustav] sulle quali è attestato...”. Mai previsioni
sono state cosi clamorosamente smentite dai fatti: sulla linea Gustav gli
Alleati cozzeranno inutilmente per circa 4 mesi, pagando un altissimo prezzo
in vite umane e perdite materiali.
17 gennaio
Il VI corpo USA conclude il
breve ma intenso addestramento in vista dello sbarco anfibio ad
Anzio-Nettuno (operazione “Shingle”).
Verso sera l’artiglieria del X corpo britannico apre il fuoco contro le
postazioni nemiche sulla riva settentrionale del Garigliano, mentre la
flotta alleata al largo di Gaeta bombarda le vie di comunicazione tra le
divisioni tedesche che combattono in prima linea e le retrovie.
Mentre sul fianco destro del fronte d’attacco la 46ª divisione britannica,
con l’appoggio di una parte dell’artiglieria del Il corpo USA, cerca di
assicurarsi il controllo del settore di Sant’Ambrogio ove confluiscono i tre
fiumi Liri, Rapido e Garigliano, 2 brigate
della 56ª divisione britannica attaccano al centro del fronte; infine, sulla
sinistra, la 5ª divisione inglese attacca in direzione di Minturno e Tufo
eseguendo anche una manovra aggirante dal mare realizzata con mezzi da
sbarco oltre la foce del Garigliano.
Alle 9 inizia l’operazione “Panther”, veri e propri assalti della 5ª, della
46ª e della 56ª divisione britannica oltre il
Garigliano. Mentre i tentativi della 46ª divisione, nei pressi di
Sant’Ambrogio, falliscono, quelli delle altre due sono coronati da successo.
18 gennaio
All’alba tutte le unità
della 5ª e della 56ª divisione (X corpo britannico del gen. McCreery) hanno
stabilito teste di ponte sulla riva settentrionale del
Garigliano e due brigate sono già avanzate
di circa 1,5 km al di là del corso d’acqua occupandovi le prime pendici
montuose da cui hanno ricacciato alcune compagnie della 94ª divisione
fanteria tedesca.
Il gen. von Vietinghoff, comandante della 10ª armata tedesca, rimanda,
preoccupato, l’invio in Francia stabilito in precedenza della divisione
corazzata Hermann Goering e trasferisce la 90ª Panzergrenadier dal settore
adriatico sui Monti Aurunci per contenere l’attacco del X corpo britannico.
Rinforza infine il settore spostando da Roma la 29ª divisione corazzata.
Intanto, più a nord, il Il corpo USA è impegnato nel lavoro di bonifica dei
campi minati lungo i sentieri che conducono al Rapido.
19 gennaio
La 5ª e la 56ª divisione
inglese allargano ulteriormente le teste di ponte al di là del
Garigliano: la prima conquista Minturno,
mentre la 56ª si avvicina a Castelforte.
20 gennaio
Si espandono a macchia
d’olio le teste di ponte gettate sulla riva settentrionale del
Garigliano dalla 5ª e dalla 56ª divisione
inglese. Nel settore in cui opera il Il corpo americano, la 36ª divisione
occupa senza troppa difficoltà la riva meridionale del Rapido; ma quando
tenta di attraversare il corso d’acqua all’altezza di Sant’Angelo in
Theodice, incontra una violenta opposizione da parte dell’artiglieria
tedesca che oppone un efficacissimo fuoco di sbarramento. Nel frattempo la
34ª divisione (Il corpo americano) compie azioni diversive in direzione di
Cassino.
21 gennaio
Salpano dal porto di Napoli
le unità che trasportano il VI corpo USA destinato allo sbarco sulle spiagge
di Anzio-Nettuno.
Intanto l’attacco della 36ª divisione alle posizioni tedesche sui fiume
Rapido incontra una fiera resistenza da parte tedesca: a sud di Sant’Angelo
in Theodice il 143° reggimento riesce ad attraversare il fiume ma viene
quasi subito ricacciato sulla riva meridionale. A nord di Sant’Angelo alcune
unità deI 141° reggimento fanteria hanno stabilito una testa di ponte che
rimane peraltro isolata.
Nel pomeriggio un nuovo attacco del 143° reggimento, preparato da un
intensissimo fuoco di artiglieria, consente a 5 compagnie di stabilire
un’altra testa di ponte che però durante la notte viene cancellata dalla
reazione tedesca.
22 gennaio
Continuano senza esito gli
attacchi del II corpo USA e del X corpo britannico nel tentativo di superare
rispettivamente i fiumi Rapido e Garigliano.
Nelle primissime ore del mattino scatta l’operazione “Shingle”, nome
convenzionale che designa lo sbarco alleato nella zona tra Anzio e Nettuno,
sulla costa tirrenica. Partecipano all’azione, al comando del gen. John P.
Lucas, il VI corpo americano di cui fanno parte la 1ª divisione inglese del
gen. Penney, la 45ª divisione di fanteria statunitense del gen. W. Eagles,
la 1ª divisione coraztata USA, la 3ª divisione di fanteria USA e numerosi
reparti di Rangers USA e Commandos britannici. Imponente lo schieramento
navale di cui fanno parte (per non citare che le unità maggiori) 4
incrociatori, 24 cacciatorpediniere e 6 trasporti: non si contano i mezzi da
sbarco e i mezzi anfibi. I tedeschi schierano nel settore 2 battaglioni
della 29ª divisione Panzergrenadiere.
Per le insufficienti forze tedesche la sorpresa dello sbarco è totale, e le
truppe alleate riescono in breve ad impadronirsi dei porti di Anzio e
Nettuno perfettamente efficienti. Entro le 24 sono già sbarcati davanti ad
Anzio e Nettuno più di 36.000 uomini. In particolare: a nord di Anzio, parte
della 1ª divisione britannica affiancata da Commandos; tra Anzio e Nettuno 2
battaglioni di paracadutisti americani; a sud di Nettuno, infine, la 3ª
divisione USA (sono di riserva la 1ª divisione corazzata e la 45ª
fanteria americana e il resto della 1ª divisione britannica come “riserva
volante”).
Aerei alleati lanciano su Roma 2 milioni di volantini che preannunciano
l’imminente arrivo delle truppe liberatrici.
23 gennaio
Nella testa di sbarco di
Anzio salgono a 50.000 gli uomini del gen. Lucas che hanno toccato terra.
Nonostante la sorpresa e il preponderante numero di uomini e mezzi a
disposizione, il comandante americano bada a consolidare la testa di sbarco
(in attesa dei suoi carri armati e della artiglieria pesante) invece di
lanciare immediatamente degli attacchi verso l’interno, sulle strade e sulle
ferrovie indifese su cui passano i rifornimenti per i difensori della linea
Gustav. Questa esitazione favorisce i tedeschi che si organizzano. Sulla
linea Gustav, mentre unità del Corpo di Spedizione francese del gen. Juin
riconquistano Monte Santa Croce a nord della linea difensiva tedesca, la 34ª
divisione americana (Il corpo USA) si prepara a lanciare un attacco verso il
Rapido, a nord di Cassino, in modo da aggirare la cittadina da nord e
raggiungere quindi la strada statale n. 6 Casilina.
* Nota:
Monte la Defensa sulle carte militari antecedenti al 1942
era denominato "la
Difensa". Infatti sulla carta dell'
IGMI del 1942 cambia il nome e, in seguito al rilievo
aerofotogrammetrico, anche la quota che scende da m. 960 a m. 958
(mentre Monte Camino passa da m. 963 a m. 960).
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