Testimonianze
Gen. Giovanni
Berlettano
dal Libro "RISALENDO L'ITALIA CON LE TRUPPE
ALLEATE"
Ed. L. Tinarelli - 1966
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1 - VIAGGIO
SOLITARIO
Il passaggio sul versante sinistro del Garigliano e suoi
affluenti mi aveva dato completa libertà di azione e la certezza
che sarei riuscito a fare qualcosa. Con tali pensieri cominciavo
a risalire le pendici di Monte Camino, nome ormai famoso nella
storia della guerra e pagina di gloria della 56a Divisione
britannica. Conoscevo il monte nei suoi più reconditi anfratti
per esservi andato a caccia, il che mi permetteva di
scegliermi l'itinerario a piacimento
e la via
più agevole per raggiungere il versante
opposto ove trovavasi
appollaiato il
paesello natìo,
nel quale risiedevano ancora i miei vecchi |
Generale G.
Berlettano
1902-1993 |
genitori. Marciando lentamente attraverso le falde che da M.
Camino degradano verso
sud-sud-ovest, falde che la laboriosità
della popolazione ha reso fiorenti e rigogliose, arrivai al
paese di Cocuruzzo che era l'imbrunire. L'unica campana
della chiesa del paese suonava l'Ave Maria, irradiando, con
l'invito alla preghiera, un senso di pace lungo i declivi
del monte. Nessuno in quel momento pensava che di li a
qualche settimana dovevano diventare teatro di una lotta
titanica che li riportava, data l'identica natura del
terreno, alla lotta sul Carso combattuta molti anni prima. I
padri, attori di quella guerra, ora si recavano in chiesa
insieme alle loro mogli a pregare per i figli lontani che
compivano, come essi l'avevano compiuto, il proprio dovere
di cittadini-soldati. Tutti erano ignari e per nulla
presaghi di quello che stava preparandosi sul proprio suolo;
che la loro campana sarebbe stata impedita di chiamarli a
raccolta per quel sacro, quanto poetico, serotino rito.
Continuai il mio cammino con quella poesia nel cuore, e dopo
una buona mezz'ora raggiunsi il paesello natìo di Calabritto.
L'incontro coi miei vecchi genitori fu diverso dalle altre
occasioni quando venivo a visitarli nelle varie festività,
nel corso dell'anno: anche essi, nella loro semplicità,
sentivano, quasi per istinto, il dramma tragico che stavamo
vivendo. I preamboli furono pochi e diversi perché mancava
in tutti quello spirito festoso proprio di chi si incontra
con le persone care dopo un lungo periodo di assenza.
…Monte Camino è un massiccio calcareo situato sulla sinistra
del fiume Garigliano e suoi affluenti che determina, col
contrapposto Monte Cesima, la stretta di Mignano. In un
quadro più vasto è da osservare che Monte Camino sorge a
cavallo della linea immaginaria che congiunge la foce del
Sangro sull'Adriatico a quella del Garigliano sul Tirreno; è
il tratto in cui la penisola italiana è più stretta e,
quindi, difendibile con minor numero di forze data anche la
natura del terreno.
La natura di Monte Camino, la sua morfologia ed il suo vasto
dominio sulla zona di provenienza degli eserciti alleati
rendeva evidente il motivo della ricognizione degli
ufficiali Tedeschi: di lì sarebbe passata una linea
difensiva nella loro manovra in ritirata. «Preparatevi a
vedere e sopportare i massicci bombardamenti ai quali avete
assistito sul Carso» ripetevo ai veterani ancora scettici
della prima guerra mondiale. «E prepariamoci a rendere il
meno distruttivi possibile questi bombardamenti» aggiungevo.
1-VIAGGIO SOLITARIO
2-IL LAVORO HA INIZIO
3-LA BATTAGLIA DI MONTE CAMINO
4-ARRIVA IL NATALE
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